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Laura Graziani Secchieri
conservato nell’eterogeneo fondo dei
Catecumeni
dell’Archivio Storico Diocesano
di Ferrara.
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Proprio la strada di residenza dei censiti è l’elemento di discrimine
che sottende la struttura del secondo censimento
15
del ‘recinto degli ebrei’ la cui
trascrizione pubblico in allegato. La carta esterna che funge da copertina reca come
titolo
Ristretto de tutti gl’animi che si trovano nel Ghetto di Ferrara fatto per comando dell’Il-
lustrissimo e Serenissimo Signor Cardinale Imperiale Legato - Li 30 ottobre 1692.
Si tratta di uno stretto fascicolo formato da 24 carte cucite
16
in cui sono riportati
i nominativi dei residenti, suddivisi secondo i nuclei domestici. Questi sono stati re-
gistrati in sequenza secondo le diverse vie del ghetto: la prima carta numerata si apre
con la «strada chiamata Gatta Marza».
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Con grafia ordinata e regolare, l’estensore
ha distinto ogni fuoco annotando come capoverso «In casa di» completato dal nome
del capofamiglia, che ha poi riportato alla riga seguente incolonnato con i nomina-
tivi di quanti componevano il nucleo. A ciascun individuo ha affiancato il legame
parentale con il capofamiglia (o con altro componente) oppure l’estraneità al nucleo,
18
l’età espressa in anni
19
e il «n. 1» che contraddistingue ogni singolo residente in
ghetto:
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l’unità è stata poi funzionale a riassumere il numero dei componenti di
ciascun fuoco: «in tutto animi n. …».
A conclusione di tutte le facciate è la somma complessiva dei censiti nella car-
ta, che varia da 29 a 46.
21
A questo proposito, si deve notare l’attenzione prestata
dall’estensore nel registrare i nuclei domestici in modo tale da non interrompere i
componenti del fuoco a fine pagina, come sottolineano anche il notevole divario di
registrazioni per carta e l’ampio spazio bianco a termine facciata, in alcuni casi.
Dopo via Gattamarcia, il censimento prosegue con i residenti in «via de
Sabbioni»
22
e nella «strada chiamata Vigna Tagliata».
23
Nella carta conclusiva di
ogni via è stato redatto un sunto che riprende i dati che erano stati espressi foglio per
14
ASDFe, fondo
Catecumeni
, 2/11.
15
Un approfondito studio del primo censimento datato 1630 è in P
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TINI
,
La prima anagrafe del ghetto di Ferrara
, in
Studi sul mondo sefardita
, cit., pp. 151-185.
Oltre alla trascrizione dell’inedito censimento, il contributo ripercorre le fasi religioso-politiche e
urbanistico-architettoniche che hanno portato alla realizzazione del ghetto: si rimanda ad esso per
la bibliografia specifica sull’argomento.
16
Le carte sono numerate nell’angolo in alto a destra. Lo stretto registro misura 151 x 421
mm.
17
ASDFe, fondo
Catecumeni
, 2/11, cc. 1r-9v.
18
Si ritornerà sulla presenza di estranei ai nuclei familiari, personale di servizio e affittuari.
19
Ad esclusione dei «latanti» o «alatanti», in numero di 45, che compaiono solo con questa
dizione: si tratta quindi degli infanti di età inferiore ad 1 anno.
20
Unica eccezione sono Abram e Isach, lattanti: evidentemente gemelli, sono annotati sulla
stessa riga e segnalati attraverso il n. 2. Erano figli di Leon Vita Ancona, che viveva con la sua
famigliola in via dei Sabbioni nello stesso edificio dove abitava suo padre Biniamin d’Ancona.
Ibidem
, c. 10v.
21
Particolare la situazione di c. 17r che assomma solo 21 nominativi, in quanto è l’ultima
carta della strada dei Sabbioni.
22
ASDFe, fondo
Catecumeni
, 2/11, cc. 10r-17r.
23
Ibidem
, cc. 17v-24r.
Ebrei a Ferrara 1.indd 98
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