Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 105

«In casa d'Amadio Sacerdoti Mondovì: lui medesimo d'anni 35».
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fisici e mentali.
60
Infine, non di rado sono stati stipulati vitalizi che permettevano
all’anziano titolare di
jus kazakà
senza eredi di cedere l’uso dell’immobile e, nel
frattempo, coabitare con gli acquirenti
61
. Pertanto ho ritenuto opportuno non inse-
rire la categoria relativa a «Fuochi che presentano la presenza di persone estranee»
(che prevedeva generiche sottocategorie riferite alle prime cinque classi principali)
62
in quanto la massiccia presenza di estranei avrebbe sviato l’esame delle categorie
fondamentali.
Per poter procedere correttamente, è utile approfondire ulteriormente i due cen-
simenti. Come detto, attraverso l’impostazione grafica e l’impaginazione stessa, il
censimento del 1692 individua 334 fuochi, «In casa di...», ai quali partecipano con-
sanguinei e parenti acquisiti, servitori conviventi ed estranei dozzinanti. In rare oc-
casioni compare anche la dicitura «Nella medesima casa»: poiché si tratta di rappre-
sentanze numerose, più che a coabitazioni si deve pensare a divisioni in appartamenti
creati suddividendo edifici in origine unifamiliari; anche questi casi specifici danno
origine a fuochi separati. I dati raccolti sono stati tabulati per via e poi riassunti per
il complesso del ghetto (Tabelle allegate: 2 – via Vignatagliata, 3 – via Sabbioni, 4
– via Gattamarcia, 5 – generale del ghetto nel 1692). I 1651 residenti, suddivisi fra
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Nel 1735, nella qualità di curatore di Benvenuta Rabbeni, muta e sorda dalla nascita e di
circa 60 anni, Moisè David del fu Angelo Iesi, di via Sabbioni, ha convenuto con Isep del fu Moisè
Lampronti, di via Sabbioni, di cedergli tutti i beni mobili di Benvenuta (che erano presso Raffael
Vita Italia e tutte le gioie che erano presso Sara Rocca Italia, madre di Raffael Vita, e che Isep Lam-
pronti ha ingiunti ai due Italia di consegnargli) poiché Isep si è dichiarato disponibile a mantenere
Benvenuta per tutta la sua vita natural durante, pagandone il vitto e l’abbigliamento che sarebbero
potuti occorrere, compresi i necessari medicinali e l’opera del medico e barbiere o chirurgo, le
spese per la sepoltura secondo il costume ebraico e qualsiasi rimborso di spesa. ASFe,
ANAFe
,
Giovanni Battista Caprioli, matr. 1378, pacco 2, 26 ottobre 1735.
61
Nel 1751, nell’abitazione dei Pirani in via Vignatagliata, Giuditta del fu Abram Veneziani
vedova di Zaccaria Voghera (di 66 anni circa) di via Vignatagliata ha donato i suoi beni mobili
stimati 190 scudi (ammontare molto inferiore a quella che era stata la sua dote nuziale, pari a 500
scudi) al genero Moisè Sanson di Abram Pirani perché la accogliesse nella sua casa vita natural
durante, avendo Giuditta solo «tre figliuole maritate»; da parte sua, Moisè Sanson si è impegnato
ad «alimentare in sua casa ed alla sua tavola vita sua natural durante» sua suocera, col «mantenerla
di vito, vestito, medico e speciaria»: si è trattato di un caso particolare perché ha visto coinvolti
suocera e genero, quindi legati da vincolo di affinità anche se non parenti consanguinei. ASFe,
ANAFe
, Carlo Antonio Altieri, matr. 1495, pacco 3, 22 luglio 1751; fra gli allegati: – inventario
dei beni mobili dell’abitazione del fu Zaccaria Voghera, stimati da Iacob del fu Isac Pesaro Neppi
il 4 luglio 1751.
Nel 1783, nella sua abitazione in via Sabbioni, trovandosi in ristrettezze economiche Raffael
del fu Simon Corinaldi con sua figlia Rosa, «povera zitella nubile», ha venduto a Benedetto Abram
Corinaldi e Iacob Vita Minerbi, Massari dell’Università degli Ebrei, la sua stessa abitazione tenuta
in
jus kazakà
dagli eredi Ruggeri per 8:72 scudi annui, con le seguenti clausole: Raffael avrebbe
potuto continuare a risiedervi sua vita natural durante; al momento della morte del padre, nel caso
avesse voluto rimanere ad abitarvi, Rosa avrebbe dovuto saldare all’Università degli Ebrei i canoni
nel frattempo versati. ASFe,
ANAFe
, Asdrubale Onofrio Azzi, matr. 1560, pacco 8, 9 dicembre
1783.
62
Non appaiono pertanto applicabili alla situazione del ghetto ferrarese in particolare le due
ultime categorie che A. Bruni propone e utilizza. Sono la categoria 7: «Famiglie a struttura indeter-
minata» e la categoria 8: «Fuochi che presentano la presenza di persone estranee» con le sottocate-
gorie «a) Estranei presenti in fuochi della categoria 1; b) Estranei presenti in fuochi della categoria
2; c) Estranei presenti in fuochi della categoria 3; d) Estranei presenti in fuochi della categoria 4;
e) Estranei presenti in fuochi della categoria 5». A. B
RUNI
,
op. cit
.,
pp. 193-194.
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