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Laura Graziani Secchieri
della sua opera come l’introduzione in città dei Padri delle missioni, nel 1694.
31
Ma
è nei confronti degli ebrei che l’attenzione del cardinale è stata continua e perseve-
rante, pur non vedendolo sempre vittorioso: nel 1690 nell’accesa polemica fra Im-
periali (che intendeva favorire un imprenditore veneto) e il Maestrato dei Savi (che
propendeva per rinnovare l’appalto del tabacco a un ebreo), ha finito per prevalere
quest’ultimo.
32
Uno dei tratti peculiari della legazione del prelato è stato l’impegno profuso a
favore dell’Opera dei catecumeni, che ha molto favorito, ed egli stesso ha tenuto a
battesimo un neofita al quale ha anche offerto il proprio cognome.
33
Su ordine del cardinale Imperiali, nel 1692 è stata riportata al culto l’antica Cap-
pella Ducale (aperta nel 1476 e trasformata in teatro nel 1666 dopo che l’incendiato
teatro degli Intrepidi è divenuto inagibile), consacrata sotto il titolo di San Maurelio,
detta la Chiesa Nuova o del Cortile.
34
Secondo Baruffaldi, tale luogo era servito per
le prediche coatte
35
a cui gli ebrei si dovevano sottoporre il sabato finché i catechisti
non avevano perso interesse e vigore a controbattere gli «ebraici sofismi»: è del 1695
la decisione presa da G. R. Imperiali di utilizzare per tali prediche l’oratorio di San
Crispino, attiguo a Porta Leona. I cronisti hanno messo in luce l’aspetto della circo-
stanza favorevole agli ebrei: la vicinanza con il ghetto doveva prevenire le angherie
e i soprusi perpetuati contro quanti dovevano traversare le piazze per raggiungere la
Cappella Ducale. Tuttavia, l’aver designato l’oratorio di San Crispino ripristinava un
percorso di evangelizzazione (difficile misurare quanto proficuo) interrotto da tempo
oppure effettuato in un luogo sconsacrato e dedicato al teatro e quindi inadatto alla
missione, e la vicenda deve essere invece letta come la ferma intenzione del legato
di eliminare ogni ulteriore rimostranza da parte dell’Università degli ebrei, costretta
a un appuntamento inderogabile in un ambiente consono alla finalità. Deputato alle
prediche nella nuova sede è stato padre Giovanni Carlo Benetti, agostiniano scalzo
dell’Archivio Storico Diocesano (1432-1915)», in
Analecta Pomposiana. Studi vari
, XXXV-
XXXVI, 2010-2011, Ferrara, pp. 306-307. Ringrazio Andrea Faoro per avermi suggerito di in-
dagare in questa direzione.
31
L. P
ALIOTTO
,
op. cit.
, parte prima, p. 120.
La Congregazione della missione venne fondata nel 1625 a Parigi da san Vincenzo de Pao-
li (1581-1660) per la predicazione tra la gente di campagna; nel 1632 la compagnia prese sede
nell’antico priorato di Saint-Lazare (da cui deriva il nome di lazzaristi) e il 12 gennaio 1633 fu
approvata da Urbano VIII. All’apostolato tra la popolazione rurale, nel corso dei secoli la con-
gregazione ha aggiunto la predicazione dei ritiri, la direzione dei seminari, le missioni estere,
l’istruzione della gioventù, la direzione delle figlie della carità. La spiritualità dei lazzaristi porta
il segno dell’impronta contemplativa di Pierre de Brulle e Francesco di Sales, amici del fondatore,
e del dinamismo di Ignazio di Loyola: per Vincenzo de’ Paoli i suoi preti avrebbero dovuto essere
«certosini in casa, apostoli fuori». Il motto della società è «Evangelizare pauperibus misit me».
Bibliotheca Sanctorum
, a cura di F. Caraffa – G. Morelli, 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella
Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
Ordini e congregazioni religiose
, a cura di
M. Escobar 2 voll., SEI, Torino 1951-1953.
Dizionario degli istituti di perfezione
, a cura di G.
Pelliccia – G. Rocca, 10 voll., Edizioni Paoline, Milano 1974-2003.
32
L. P
ALIOTTO
,
op. cit
., parte seconda, p. 259.
33
L. P
ALIOTTO
,
op. cit
., parte prima, p. 120.
34
Ibidem
, p. 397.
35
A
TTILIO
M
ILANO
,
Storia degli ebrei in Italia
, Einaudi, Torino 1963, cap. «Prediche forzate»
pp. 596-598.
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