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Laura Graziani Secchieri
Procediamo con ordine: troviamo nel 1727,
84
il dott. Angelo del fu dottor Iacob
«Zaolon» mentre ha appena riservato una parte di questo suo edificio come dote alla
figlia Stella,
85
che si è sposata con Iacob Daniel Olmo; a loro volta, i coniugi ne
hanno concesso lo
jus kazakà
ad Agnolo Rietti, ma quest’ultimo vi ha rinunciato già
nel 1730.
86
Due anni dopo,
87
nel libretto delle misure di cantiere realizzato dal perito ad
attestazione delle opere eseguite per la selciatura della strada di Gattamarcia, Giulio
Panizza ha registrato la «Casa dove sta ill Dotor Azalon longa piedi 62:1/2» che atte-
sta la dimensione delle facciata di pertinenza in 25,23 metri circa.
Nel 1754,
88
la Mensa Vescovile ha investito a titolo di
jus kazakà
«l’eccellente di
Filosofia e Medicina dottor Giacobbe Zaolon
89
ebreo ferrarese di un guasto dove era
84
ASFe,
ANAFe
, Carlo Cristoforo Dolcetti, matr. 1501, pacco 2, 17 dicembre 1727. La vicen-
da è già stata riportata insieme ad altre informazioni relative al rabbino Iacob Daniel del fu Abram
Olmo in L. G
RAZIANI
S
ECCHIERI
, «Il “Liber Iudeorum Defunctorum”», cit., pp. 61-62.
85
Nel 1764, nell’abitazione di Isac Vita Pesaro in via Vignatagliata, Raffael Vita di Sulam
Iacchia, oriundo di Lugo ma «incolato» ferrarese e abitante in via Sabbioni, ha dichiarato di avere
ricevuto da Stella Zahalon Olmo e dal dottor Israel Olmo 558 scudi in beni mobili, gioie e regali
di nozze come dote di Ester del fu Iacob Daniel Olmo, figlia di Stella e sorella di Israel e moglie
di Raffael, che si è impegnato a restituire date dote e
Tosefed
o sopradote se se ne fosse presentata
la necessità. ASFe,
ANAFe
, Asdrubale Onofrio Azzi, matr. 1560, pacco 4, 15 marzo 1764; allegati:
– inventario delle gioie dotali, stimate da Israel Raffael Rossi orefice, il 1° marzo 1764; – nota dei
beni mobili dotali stimati da Moisè del fu Benedetto Cavalieri e da Isep Pesaro; – nota dei regali
nuziali.
Stella Zahalon, già vedova di Iacob Daniel Olmo, è morta ad 83 anni ed è stata sepolta il 29
gennaio 1778 nel cimitero italiano da Elia Pisa, addetto alle sepolture.
Liber Iudeorum
, c. 105r.
86
Nel 1730, ormai in età avanzata e morti i loro due figli, i coniugi Agnolo del fu Moisè Rietti
e Zurla del fu Maggio Rossi della contrada di Gattamarcia hanno retro-ceduto ai coniugi Iacob
Olmo e Stella Zahalon della contrada dei Sabbioni lo
jus kazakà
relativo alla parte di un edificio
in via Gattamarcia di ragione direttaria delle monache di Sant’Agostino per la somma di 70 scudi
di moneta corrente da 10 paoli per scudo
.
ASFe,
ANAFe
, Carlo Cristoforo Dolcetti, matr. 1501,
pacco 2, 11 maggio 1730.
87
ASFe,
APA
, Giulio Panizza Senior, busta 443, quaderno del 1729:
Libreto dove si shrive...
,
perizia del 14 giugno 1729, c. 15 r.
88
ASFe,
ANAFe
, Giovanni Battista Caprioli, matr. 1378, pacco 4, 23 gennaio 1754.
89
Nel 1734, a nomina di procura è stato allegato un attestato a firma di Iacob Vita Zahalon,
Samuel Norsa e Moisè Iacob Reccanati, della Congregazione dei Rabbini. ASFe,
ANAFe
, Giovan-
ni Battista Caprioli, matr. 1378, pacco 2, 2 agosto 1734; allegato.
Nel 1737, «nell’Officio della Posta», il dottore di medicina e filosofia Iacob Vita Zahalon di
via Gattamarcia ha consegnato al notaio la lettera originale con la quale il nobil uomo «Zuane»
Balbi di Venezia richiedeva che venissero pagate 750 lire a chi presentava tale carta facendo rife-
rimento a corrispondenza precedente, che il dottore ha negato di aver mai ricevuto, e a una certa
Stella Nett, che parimenti Zahalon ha dichiarato di non aver mai conosciuto. ASFe,
ANAFe
, Gio-
vanni Battista Caprioli, matr. 1378, pacco 3, 16 luglio 1737.
Nel 1748, il perito Carlo Sestola ha effettuato un sopralluogo
al coperto della
Scola grande
,
per valutare la spesa per il suo smontaggio con relativa ricostruzione
ex novo
, su richiesta del «dot-
tor Azalon», di David Vitali, di Moisè Vita Coen e di David dalla Vida, Massari. ASFe,
APA
, Carlo
Sestola, busta 483, perizia del 7 novembre 1748.
Nel 1757, nella loro abitazione, i coniugi dottore Iacob del fu dottore Angelo Zahalon e Al-
legra «Montera» del fu Isac Levi hanno dichiarato di essere debitori di Moisè Vita Coen per la
somma di 250 scudi avuti «ad imprestito». ASFe,
ANAFe
, Carlo Casoni, matr. 1586, pacco 5, 25
ottobre 1757.
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