Etica e pratica clinica fra XVI e XVII secolo: Amato Lusitano e Jacob Zahalon
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gia e all’ostetricia, nonché alla pediatria, sono riservate sezioni autonome. Scritto in
ebraico, il testo comprende la traslitterazione di molti lemmi medici italiani. L’inten-
to con cui Zahalon lo scrisse fu meramente didascalico: fornire un manualetto agile
e comprensibile agli ebrei italiani per affrontare da soli le emergenze sanitarie. Nel
descrivere le malattie Zahalon, nonostante scriva ormai nel XVII secolo inoltrato,
non si discosta dall’approccio fisiopatologico della malattia e in quello terapeutico
dal costrutto ippocratico-galenico. Probabilmente l’esperienza della peste romana
del 1656, di cui lasciò una superba descrizione, lo indusse a pensare di proporre
un’acculturazione medica alla popolazione ebraica: opera certamente più semplice di
quello che sarebbe stato con la popolazione non ebraica, considerato l’altissimo tasso
di alfabetizzazione, almeno, degli uomini ebrei.
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