«Vecchie città ed edilizia nuova», il contributo di Ciro Contini (1873-1952)
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Tutela del patrimonio monumentale
(anche nota come Legge Nasi) che fissa i prin-
cìpi e i termini della tutela, istituisce il catalogo generale e sancisce la superiorità del
diritto pubblico su quello privato in caso di riconoscimento dell’interesse culturale.
Con la Legge n. 386 del 27 giugno 1907 vengono, quindi, istituite le Soprintenden-
ze in tutto il territorio nazionale, in gran parte su modello della Soprintendenza di
Ravenna (fondata in via sperimentale nel 1898) la quale ampliò le proprie compe-
tenze alle province di Ferrara e Forlì. La nascita delle Soprintendenze segna, almeno
formalmente, la cessazione del ruolo, ma non la soppressione, degli Ispettori agli
scavi, che diventano figure onorarie, e delle Commissioni Conservatrici provincia-
li. Nel 1909, infine, viene promulgata la Legge n. 364
Per la protezione delle cose
d’antichità e d’arte
(detta Legge Rosadi) a sostituzione della precedente che aveva
dimostrato alcune difficoltà applicative.
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Sulla base di questa nuova legge viene di
molto ampliato l’elenco degli edifici monumentali e a Ferrara si notificano moltis-
sime tutele a privati, immobili che a oggi costituiscono una percentuale altissima di
quelli tutelati. L’attività di riconoscimento dell’interesse e proposta dell’iscrizione
in elenco, fino all’istituzione delle Soprintendenze, è a cura degli ispettori e delle
commissioni provinciali delle quali, nei primi anni del 1900 e fino almeno al 1915,
fanno parte personaggi molto attenti alla storia artistica e architettonica della città, tra
questi ricordiamo Giuseppe Agnelli (fondatore e presidente della
Ferrariae Decus
),
Eugenio Righini, Filippo Borgatti, Domenico Tumiati ed Ettore Weiss de Welde.
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Protagonisti del restauro ferrarese e promotori della tutela, spesso in sostituzione di
un soprintendenza apparentemente lontana e poco presente,
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personaggi come Ri-
ghini e Agnelli combattono strenuamente contro le demolizioni e soppressioni delle
architetture meritevoli di interesse culturale. Molte delle notifiche di tutela ancora
vigenti a Ferrara sono proprio datate a cavallo degli anni di redazione del piano e,
come vedremo, vanno lette in relazione alle scelte operate da Contini, sovente con
finalità oppositive all’esecuzione del piano stesso.
2.2. Il primo Piano regolatore e d’ampliamento di città e sobborghi (1911-
1915)
Il 27 giugno del 1911 il Consiglio comunale delibera la formazione di un’unità
da affiancare all’Ufficio Tecnico per la redazione del piano regolatore, affidandone
la reggenza all’ingegnere Contini. L’incarico è poi confermato il 14 dicembre dello
stesso anno da una lettera del Sindaco al progettista
27
. Il coinvolgimento del nostro
non giunge casualmente ma è il frutto di una sua personale e spontanea partecipa-
zione, nel corso dell’anno precedente, alla questione della sistemazione della grande
Spianata dell’antica fortezza papalina, ovvero la ex Piazza d’Armi e il terreno detto
lo Spagnarone (lungo Corso Cavour). Un terreno inutilizzato e potenzialmente di in-
teresse perché collocato tra la fine della città antica (il borgo nuovo di via Garibaldi)
e la stazione della ferrovia, che fin dal 1872 collegava Bologna a Venezia passando
24
R. D
ALLA
N
EGRA
,
La riforma del servizio di tutela (1902-1915)
, in M. B
ENCIVENNI
– R. D
AL
-
LA
N
EGRA
– P. G
RIFONI
,
Monumenti e Istituzioni, parte II,
cit., pp.183-211.
25
P. G
RIFONI
,
Regesto degli operatori
,
Emilia-Romagna
, in M. B
ENCIVENNI
– R. D
ALLA
N
EGRA
– P. G
RIFONI
,
Monumenti e Istituzioni, parte. II
, cit., pp. 372-387.
26
C
ARLA
D
I
F
RANCESCO
,
Restauro architettonico a Ferrara tra il 1906 e il 1940: Giuseppe
Agnelli, la Ferrariae Decus, le Istituzioni
, in
Giuseppe Agnelli
, cit., pp. 42-78.
27
B. M
ARANGONI
- E. M
ARCHIGIANI
,
op. cit.
, p. 95.
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