Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 163

«Vecchie città ed edilizia nuova», il contributo di Ciro Contini (1873-1952)
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dell’ingegnere e un’attenzione al contesto storico, per quanto più matura di altri, non
sempre pienamente consapevole del valore di alcuni edifici.
3.1. Lo sventramento di San Romano
Altro tema – molto dibattuto prima e dopo Contini – è quello dello sventramento
del quartiere di San Romano, ovvero del miglioramento delle condizioni di percor-
ribilità delle vie San Romano e Porta Reno, entrambe caratterizzate da una ridotta
sezione stradale a causa delle progressiva crescita dei portici e per via della spinta
fondiaria che ha caratterizzato questi due assi commerciali/artigianali dal medioevo
in poi.
Nell’approccio a questa spinosa questione Contini dimostra una particolare e
moderna attenzione ad aspetti di ordine economico, pratico, qualitativo e, non da
ultimo, storico-artistico.
La soluzione proposta [Fig. 3], confermata anche nella seconda redazione del
piano [Fig. 4], è quella di espropriare una fascia edilizia posta nella mezzeria degli
isolati fiancheggiati dalle due vie, partendo da una piazza sul retro del palazzo del
Tribunale per poi proseguire in linea retta verso la piazza del Travaglio. Tale zona
è la più favorevole perché presenta «condizioni igieniche deplorevoli, da cui traesi
poco profitto».
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Questo terzo asse, che sgraverebbe dal punto di vista del traffico le
due storiche vie porticate, scaturisce da una serie di considerazioni così sintetizzabili:
a) tanto via San Romano quanto via Porta Reno presentano un accesso alla
piazza piuttosto sfavorevole dal punto di vista della viabilità per la presenza,
da un lato, della facciata della chiesa di San Romano, dall’altro, dal «carat-
teristico cavalcavia cui è affidata funzione prospettica gradevolissima»
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e,
pertanto, i loro allargamento non comporterebbe grandi vantaggi;
b) l’esproprio delle aree centrali dell’isolato (magazzini e basso comodi delle
proprietà sui fronti strada) risulta economicamente più vantaggioso in quan-
to interessa quote immobiliari di basso profitto. Una riqualificazione che
ripagherebbe, inoltre, gli espropriati alzando il valore dei nuovi fronti interni
che possono essere configurati sul nuovo asse;
c) l’allargamento della sola via Porta Reno non è vantaggioso prima di tutto
perché determinerebbe un eccesso di traffico nell’incrocio con via Cortevec-
chia, già caricata nelle previsioni di piano dalla nuova via tra Santo Stefano
e la ex Piazza d’Armi; in seconda istanza perché un terzo del lato occidenta-
le è occupato dalla chiesa di San Paolo, fatto che impedisce, di fatto, l’allar-
gamento concreto della via;
d) l’ampliamento della sola via San Romano, d’altro canto, porterebbe «anzi-
tutto alla deprecata quasi totale scomparsa di una delle più caratteristiche
arterie del vecchio nucleo cittadino»;
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e) infine, l’allargamento di entrambe le vie ma su di un solo lato ciascuna av-
vierebbe a una «sistemazione architettonica discordante cogli elementi ca-
ratteristici locali»
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, soprattutto nel confronto con il lato opposto di ogni via
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Ibidem
, p. 115.
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