Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 156

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Keoma Ambrogio
Nel 1991, nell’ambito di una pubblicazione in memoria dell’attività di Giuseppe
Agnelli, Francesco Amendolaggine offre una serie di riflessioni sulla figura di ar-
chitetto ebraico-padano che viene a delinearsi dopo l’Unità d’Italia, citando Contini,
Torres e Goldsmith.
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Egli pone l’accento sul fatto che questi ‘nuovi’ tecnici – che,
in quanto ebrei, hanno una più spiccata tendenza all’internazionalizzazione, anche
attraverso viaggi personali – dimostrano una maggiore curiosità nei confronti dei
processi compositivi che il resto dell’Europa sta avviando, rispetto al panorama na-
zionale concentrato sulla ricerca dello stile neo medievale. Ciò non significa che
siamo di fronte a una cerchia di ingegneri/architetti esterofili e non sentitamente ita-
liani, quanto a tecnici che, pur essendo intrisi della cultura risorgimentale e legati alla
formazione accademica, fondono o incuneano in questo sostrato culturale tematiche
innovative, come il Liberty. In tal senso, anche Contini, come già affermava Scardi-
no, dimostra, a partire dalle sue frequentazioni torinesi, un’attenzione verso le cor-
renti del secessionismo viennese e del floreale belga. Nello stesso tempo, l’approccio
al progetto, la compostezza degli inserimenti modernisti, le proposte non sempre
coerenti per gli interventi sul centro storico, confermano la profonda ‘ferraresità’ di
Contini, il suo essere legato a processi consolidati e tradizionalisti, pur se sospinto a
osare di più da suggestioni diverse ed esterne.
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L’ultimo testo nel quale è analizzata la produzione di Contini, con riferimento
esclusivo alla pianificazione urbanistica riguardante Ferrara, è il volume del 2003
di Barbara Mangoni ed Elena Marchigiani sui piani di Ferrara, frutto di un progetto
di ricerca condotto dal Laboratorio RAPu del Politecnico di Milano e promosso
dalla Triennale di Milano.
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Il testo raccoglie, sotto forma di catalogo, tutta la pia-
nificazione di ordine generale elaborata per la città di Ferrara tra il 1870 e 1995,
ne descrive i contenuti e la localizzazione archivistica, oltre a offrire una sintesi
storiografica delle diverse realizzazioni. Due schede sono dedicate ai piani curati
da Ciro Contini.
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Il volume è connesso a un archivio digitale contenente i piani di
diverse città italiane, dove è possibile consultare le scansioni delle tavole descritte
in catalogo.
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2. Ciro Contini e la pianificazione urbanistica nei centri storici
2.1. Il contesto culturale di riferimento, alcuni cenni
La figura di Contini si colloca in un momento cruciale dell’architettura in Italia
e in Europa, in cui la figura dell’architetto viene progressivamente a distaccarsi dalla
formazione accademica e a delinearsi in modo sempre più tecnico e complementare
al ruolo dell’ingegnere, tanto da vedere la fondazione della prima Scuola Regia di
Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza” nel 1919-20 e delle Facoltà di
14
F
RANCESCO
A
MENDOLAGGINE
,
Ciro Contini e l’architettura liberty ebraico-padana
, in
Giu-
seppe Agnelli, restauro e arti figurative a Ferrara tra Ottocento e Novecento
, a cura di C. Di
Francesco - L. Scardino, Liberty House, Ferrara 1991, pp. 230-238.
15
Ivi
, p. 238.
16
B
ARBARA
M
ARANGONI
- E
LENA
M
ARCHIGIANI
,
Ferrara, piani 1870-1995
, Preprint10, Milano
2003.
17
Ivi
, pp. 92-100.
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