«Vecchie città ed edilizia nuova», il contributo di Ciro Contini (1873-1952)
165
azione epurativa può essere esplicata dal piccone».
38
Quest’area avrebbe consentito
di formare un piazzale di circa 11.000 mq, contornato da un asse viario comodo per
il traffico, in un punto nodale delle percorrenze del centro cittadino, ovvero l’asse di
San Romano, il nuovo asse tra quest’ultimo e Porta Reno, la trasversale via Carlo
Mayr. Lo sventramento, di grandi proporzioni, avrebbe consentito un certo aumento
edilizio nella ricostruzione dei nuovi fronti delle abitazioni che si sarebbero trovate a
coronare la nuova piazza, oltre a consentire di rimuovere le condizioni antigieniche
cui Contini si riferisce.
A parte la traumatica soppressione di alcuni degli scorci più suggestivi e noti di
via delle Volte, caratterizzati proprio dalla maggiore concentrazione di vòlti, si rileva
la totale negazione di una viabilità molto antica, i cui innesti irregolari sono la testi-
monianza di uno sviluppo dell’organismo urbano estremamente complesso e anche
cruciale per la comprensione della storia urbanistica della città.
39
Inoltre, il piano
prevede la demolizione di molti edifici che oggi risultano tutelati in qualità di Beni
Culturali, quali la casa a baldresca lignea di via Ragno, la ex chiesa di San Giacomo,
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una casa a fondaco su via Carlo Mayr, palazzo Macchiavelli-Dalle Frutta su via Va-
spergolo e molti edifici medievali insistenti sui portici di via San Romano. Proprio
in riferimento a questi edifici, la questione più interessante è che quest’area presenta
una particolare concentrazione di immobili tutelati ai sensi della Legge n. 364 del
1909, ben otto, con notifiche distribuite in un arco temporale molto ravvicinato:
a) tre immobili presentano notifiche del 11 ottobre 1911;
b) quattro immobili presentano notifiche del 27 novembre 1911;
c) un solo immobile, la chiesa di San Giovannino, presenta una notifica del 6
giugno 1914.
Il dato è abbastanza anomalo per una zona considerata depressa e fortemente
degradata, almeno stando alle parole di Contini. Evidentemente, la Soprintenden-
za, forse aiutata dagli ispettori locali (sempre Agnelli e Righini già citati), doveva
pensarla diversamente:
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questo luogo costituiva uno dei cuori della città lineare,
dove alcuni edifici, per quanto decadenti, rappresentavano testimonianze di grande
valenza storica e artistica. Certo, risulta abbastanza anomalo che Contini, incaricato
38
C. C
ONTINI
,
Relazione tecnica
, cit., p. 59.
39
Per lo studio sul processo edilizio di Ferrara: R
ICCARDO
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Problematiche strutturali dell’edilizia storica in zona sismica
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Le ricerche sulla città di Ferrara finalizzate alla sua conservazione: prime ipotesi attorno
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culturale. Il caso del territorio ferrarese
, a cura di R. Dalla Negra et alii, Ferrara 2010, pp. 23–49.
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Ferrara: lo sviluppo della città tra nodalità e antinodalità lineari
,
in
La città che si rinnova. Architettura e scienze umane tra storia e attualità: prospettive di analisi
a confronto
, a cura di E. Manzo, Milano 2013, pp. 84-95.
40
Oggi Sala 4 del Cinema Apollo.
41
Per quanto privati dei loro poteri, i personaggi nominati nel ruolo di ispettore o nella Com-
missione conservatrice, e che ne continueranno a far parte negli anni seguenti il 1907, erano studio-
si molto competenti e profondi conoscitori del territorio, pertanto non si può non immaginare che
non avessero un ruolo nell’indirizzare il soprintendente verso talune apposizioni di tutela rispetto
ad altre, anche aggiornandolo sulla programmazione urbanistica proposta dall’Amministrazione
comunale.
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