«Vecchie città ed edilizia nuova», il contributo di Ciro Contini (1873-1952)
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offrirà successivi e più ampi sviluppi nella monografia del 1987. La pubblicazione
del testo integrale della relazione permette di confrontarla con quella della prima
redazione del 1913
8
e di comprendere dalle parole dirette di Contini gli intenti e le
finalità del progetto.
Nel 1986, in occasione della pubblicazione degli Atti della mostra
Ferrara Di-
segnata (1815-1942)
, Carlo Bassi pone l’attenzione sul primo periodo di redazione
del piano regolatore, il 1911-1913, analizzando le profonde discussioni che stanno
dietro alla questione della Piazza d’Armi e alla formazione del così detto Rione
Giardino.
9
In particolare, Bassi approfondisce lo scontro tra le proposte di Contini,
volte alla formazione di un quartiere moderno con un giusto equilibrio tra il ruolo
dell’edificato e la presenza di ampie aree verdi, e le soluzioni prospettate da Cesare
Selvelli (1874-1967),
10
ingegnere capo dell’Ufficio Lavori Pubblici, più votate a
una intensificazione dell’edilizia nel quartiere. Il saggio prende spunto dalle amare
riflessioni avanzate dallo stesso Contini nella piccola pubblicazione sul piano per la
ex Piazza d’Armi – da lui data alla stampe nel 1915 –
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per sottolineare l’attenzione
dell’ingegnere alle specificità del tessuto urbano di Ferrara. Come nella cura che
dimostra nel non manomettere le aree di grande interesse (quali le mura o la zona di
San Romano), o l’importanza che attribuisce al consolidamento edilizio dei grandi
vuoti, raccordando attentamente i nuovi lotti con le arterie antiche. Un impegno pro-
fessionale che denota un profondo senso civico e un approccio culturale aggiornato
e moderno.
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L’anno successivo Lucio Scardino pubblica, con un contributo di Fabrizio Fioc-
chi, l’unica monografia edita sul nostro, che fin dal titolo,
Ciro Contini ingegnere e
urbanista
, pone l’attenzione sui due interessi principali nella carriera di Contini, la
progettazione di edifici e la pianificazione urbanistica.
13
Scardino elabora le schede
degli edifici costruiti e dei progetti attribuiti all’ingegnere, oltre a costruire una com-
pleta biografia della vita e delle opere e una descrizione dell’approccio all’architettu-
ra connotata dall’importazione a Ferrara dello stile floreale. Il contributo di Fiocchi
entra nel merito delle due fasi di redazione del piano regolatore della città, che nel
loro insieme occupano Contini per ventiquattro anni, analizzandone i diversi e più
salienti aspetti. Il volume è arricchito dalla pubblicazione del testo della relazione
tecnica del piano del 1913.
C
IRO
C
ONTINI
,
Testo integrale del «Piano Regolatore de l’Ampliamento della città di Ferrara
», in
Ferrara dai muri alle mura
, cit., p. 113-122.
8
Pubblicata sempre da Scardino e Fiocchi, si veda più avanti nota n. 13.
9
C
ARLO
B
ASSI
,
Momenti dell’attività dell’ingegnere Ciro Contini a Ferrara fra il 1910 e il
1913, con una appendice
, in
Ferrara Disegnata,
cit., pp. 51-60.
10
A. F
ARINELLI
T
OSELLI
,
op. cit
., pp. 104-105.
11
C. C
ONTINI
,
Sulla sistemazione della Piazza d’armi in Ferrara
, Stabilimento Poligrafico
Emiliano, Bologna 1915.
12
C. B
ASSI
,
op. cit.
, pp. 53 e 55.
13
L. S
CARDINO
,
Ciro Contini Ingegnere e Architetto
, cit. In particolare, nello stesso volume
vedasi per i diversi approfondimenti: I
DEM
,
Ciro Contini, ossia la stagione del floreal ferrarese,
cit., pp. 11-47; F. F
IOCCHI
,
Ciro Contini urbanista. Un piano regolatore lungo 24 anni
, pp. 49-56;
C. C
ONTINI
, Relazione tecnica per il progetto di Piano Regolatore d’Ampliamento della città e sob-
borghi di Ferrara
, pp. 57-70. La monografia è aperta da una incisiva
Introduzione
di Carlo Bassi
(pp. 7-9) che riconosce nell’operato di Contini una tappa fondamentale della storia architettonica
di Ferrara, pari solo all’attività di Biagio Rossetti e al disegno della città dei Bolzoni.
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