«Vecchie città ed edilizia nuova», il contributo di Ciro Contini (1873-1952)
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nale ed edilizia dell’area orientale alla piazza e al Castello, tra via Bersaglieri, via
Voltapaletto e via Cairoli. In questa zona vi sono alcune grandi emergenze edilizie:
l’ex Brefotrofio della Ca’ di Dio di San Cristoforo su via Bersaglieri del Po (all’epoca
sede delle scuole Umberto I), il palazzo Bevilacqua-Costabili su via Voltapaletto e il
convento con chiesa dei Teatini prospettante su corso Giovecca.
Nel 1913, Contini pone l’esigenza di istituire un nuovo polo commerciale, di
ampio respiro e caratterizzato da funzioni polarizzanti, come nelle più moderne cit-
tà italiane ed europee (si pensi ai viali di Torino, Vienna e Parigi e alle gallerie di
Milano e Napoli). Le grandi funzioni da ammodernare sono, nelle sue idee, le Poste
Centrali e la Camera di Commercio, destinando alla prima il palazzo Costabili e alla
seconda la Ca’ di Dio e collegandole, a loro volta, mediante una nuova via commer-
ciale in prosecuzione di via Cairoli, verso la zona orientale della città che si trovava
sguarnita di spazi dedicati al commercio e al terziario in genere.
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Questa prima
proposta dimostra una propensione del Contini, ben prima di altri tecnici comunali
o privati attivi a Ferrara, verso la riqualificazione del tessuto e dei grandi immobili
per rifunzionalizzarli secondo le esigenze moderne. L’operazione appare, almeno
sulla carta, non troppo invasiva perché, al di là di come si sarebbe potuto realizzare
l’adattamento dei due importanti edifici, dal punto di vista urbanistico si attuava un
solo taglio lungo un passaggio vicinale già esistente, e demolendo le sole stalle di
palazzo Bevilacqua-Costabili.
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Potremmo dire un intervento stile Rubbiani di via
Rizzoli, che con oculate demolizioni ottiene un risultato condivisibile e rispettoso o
meglio, in linea con le teorie giovannoniane, un intervento di diradamento edilizio.
L’anno seguente, tuttavia, Contini torna sui suoi passi e formula una nuova so-
luzione, graficizzata sulla
Gazzetta Ferrarese
del 10 aprile 1914 [Fig. 2], in cui con
maggiore disinvoltura propone un vero e proprio sventramento per concentrare il
nuovo polo commerciale-terziario nel solo lotto racchiuso dalle vie Bersaglieri del
Po, Cairoli, Teatini e da corso Giovecca, attraverso la demolizione della seicentesca
chiesa dei Teatini e di parte del suo convento. In questo modo via dei Teatini sarebbe
stata triplicata in larghezza e unita, con un nuovo asse, a via Bersaglieri, la nuova
sede delle Poste avrebbe avuto grande respiro e centralità, ben vicina alla Camera di
Commercio confermata nella Ca’ di Dio, e tutta l’area sarebbe stata rivitalizzata con
attività commerciali che avrebbero goduto di una più moderna spazialità.
2.4. Il secondo Piano Regolatore di città e sobborghi (1923-1926)
Il primo dicembre del 1923, dopo un periodo di stallo connesso alla ripresa eco-
nomica susseguente alla fine della Prima Guerra Mondiale, il Consiglio conferma a
Contini l’incarico per la ripresa delle attività di piano per aggiornare le proposte di
dieci anni prima.
Nel marzo del 1926 i lavori sono terminati e viene istituita una Commissione
speciale per la valutazione del piano composta da diversi tecnici e professionisti
ferraresi, dall’assessore ai lavori pubblici, avvocato Renzo Ravenna, e dall’ingegne-
re capo Girolamo Savonuzzi (1885-1943).
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Tra il 7 e il 9 aprile la Commissione
30
L. S
CARDINO
,
Ciro Contini, ossia la stagione del floreal ferrarese
, cit., pp. 36-37.
31
Edificio in realtà di pregio architettonico che sarà tutelato il 23 giugno 1919.
32
Girolamo, fratello maggiore di Carlo, vince il concorso per il ruolo di Ingegnere di Sezione
nel 1924 e l’anno successivo è confermato ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico Comunale. A. F
A
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RINELLI
T
OSELLI
,
op. cit.
, p. 102-103.
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