Di Ferrara ma non a Ferrara. I rapporti tra i nuclei ebraici del Polesine di Rovigo e gli ebrei di Ferrara
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sto territorio zona di transito delle principali vie fluviali dell’area padana orientale.
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A partire dalla fine del Trecento, anno più anno meno, la presenza ebraica, è
documentata in tutti e tre i centri,
8
e se ogni località ha una propria periodizza-
zione minuta, in linea generale si può osservare una certa continuità negli inse-
diamenti dei singoli banchieri: sovente la loro permanenza aveva una durata che
superava quella di una sola condotta. Inizialmente fu trasversale la presenza della
società che faceva capo a Musetto Finzi alternativamente detto «da Bologna/da
Padova» e a Musetto del fu Leucio «da Bologna/da Perugia» (e nell’arco di pochi
anni, i loro figli ed eredi), ma nel giro di poco i due si concentrarono su Rovigo e
Lendinara.
9
Il banco di Badia, invece, era controllato da due ebrei di Ferrara: Elia di Manuele
e Manuele del fu Salomone, poi seguiti dai loro discendenti. Più oltre si riprenderà
l’argomento, ma val la pena di anticipare che si tratta dello stesso nucleo che a Ferra-
ra compì il primo acquisto delle case destinate a diventare la sinagoga dei Sabbioni.
10
Dal 1433 il banco fu affidato a ebrei tedeschi, la cui presenza rimase un tratto costan-
te del piccolissimo nucleo badiese del XV secolo (nonostante nel 1473 la conduzione
formale del banco fosse acquisita da Leone Norsa).
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ALendinara, fino al 1430 operò prevalentemente Leucio del fu Musetto da Bolo-
gna/Perugia (cioè il figlio del primo socio di Musetto Finzi), il banco fu poi retto da
Iosep di Gaio Finzi fino al 1462, dopo di allora passò in diverse mani. In questo caso,
è possibile che un ruolo non insignificante nell’abbandono del banco da parte del
Finzi sia stato giocato dalla conversione al cristianesimo dell’unico figlio maschio.
12
7
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Acque, terre
e spazi dei mercanti. Istituzioni, gerarchie, conflitti e pratiche dello scambio dall’età antica
alla modernità
, a cura di D. Andreozzi – L. Panariti – C. Zaccaria, Editreg, Trieste 2009, pp.
245-268.
8
Le prime condotte attestate sono databili al 1386 (Lendinara), al 1391 (Rovigo) e al 1401
(Badia). Nel caso di Badia, è testimoniata da documenti padovani la cointeressenza dei Finzi nel
1392. E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., pp. 65-71.
9
Per l’attività bolognese dei due soci: A
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anno XVIII, fasc. 3, 1983, pp. 783-814.
Banchi ebraici a Bologna nel XV secolo
, a cura di M. G.
Muzzarelli, Il Mulino, Bologna 1994.
10
La nota vicenda della prima sinagoga ferrarese è stata ricostruita da V
ITTORE
C
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,
Il
testamento di ser Mele da Roma – 1485
, in I
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,
Judaica Minora. Saggi sulla storia dell’ebraismo
italiano dall’antichità all’età moderna. Nuove ricerche
, Giuffrè, Milano 1991, pp. 85-98. La docu-
mentazione è ora pubblicata in A
DRIANO
F
RANCESCHINI
,
Presenza ebraica a Ferrara. Testimonianze
archivistiche fino al 1492
, a cura di P. Ravenna, Olschki, Firenze 2007. Anche P
AOLO
R
AVENNA
,
La
sinagoga dei Sabbioni. Il Tempio di Rito Italiano a Ferrara da Ser Mele ai Finzi Contini
, Edisai,
Ferrara 2012.
11
E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., pp. 80-90 e 183-210.
12
Ibidem
, pp. 172-176. La figlia di Iosep, Ricca, andò sposa in Toscana a ser Mele di Salo-
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