Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 49

Di Ferrara ma non a Ferrara. I rapporti tra i nuclei ebraici del Polesine di Rovigo e gli ebrei di Ferrara
49
nerne il costo di gestione.
42
La mancanza del testamento di Mizolo, unita al fatto che
Manuele era minorenne e che la madre ne amministrò la quota di patrimonio (5.000
lire marchesane
43
) in modo forse superficiale, dette luogo ad una lunga serie di ar-
bitrati e sentenze, che ancora si protraevano nel 1435
44
. Angelo
junior
, certamente
pressato, rischiava il carcere e meditava la fuga; non si sa se pose in atto ciò che i suoi
creditori temevano
45
, tuttavia che nel 1440 egli cedette i propri diritti sul banco dei
Sabbioni agli altri soci; nel 1443 egli risulta già morto. L’alienazione degli immobili
tanto amati da ser Angelo (al punto da porre su di essi il ben noto vincolo testamen-
tario) fu gestita da Manuele di Mizolo per una quota, e dall’altro figlio di ser Angelo,
Bonaventura, per un’altra
46
. I decreti marchionali che autorizzano l’operazione sono
anche gli ultimi documenti che attestano le vicende della famiglia di ser Angelo da
Rimini a Ferrara.
Pure, si è visto che l’attività familiare era estesa e ben articolata, e che la
famiglia godeva del palese favore di Nicolò III, che la proteggeva e ne tutelava
gli spostamenti nel territorio. Proprio questa contiguità col governo e quella che
sembra essere una primazìa fra i banchi ferraresi, primazìa suggerita dal fatto che
presso il banco dei Sabbioni si formò anche la sede religiosa, richiama alla mente
un commento di Roberto Cessi, che nello studiare i banchi ebraici in Polesine
aveva percepito come Rovigo e Lendinara procedessero su linee comuni, mentre
Badia aveva un suo percorso che se ne discostava. «Molto probabilmente il banco
era alla diretta dipendenza del duca»,
47
era l’interpretazione proposta dallo studio-
so, riflettendo su alcune differenze che connotarono i privilegi concessi da Venezia
alle comunità del Polesine nel 1484: in questi termini non è possibile accogliere
l’ipotesi, dato che a Badia, come in tutti gli altri luoghi, la condotta ebraica fu
stipulata con la mediazione del potere locale.
48
Tuttavia, la famiglia che operò nel
42
E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., pp. 88-90.
43
Manuele ne chiese il rendiconto alla madre per l’amministrazione di quest’ultima durante la
sua età pupillare. Un documento coevo indica il cambio di 40 soldi per 1 ducato: volendo assumere
questa indicazione ed esprimersi in valuta veneziana, si tratterebbe di 2.500 ducati. A. F
RANCESCHI
-
NI
,
op. cit
., doc. 413 (17 marzo 1435); doc. 400 (post agosto 1433: riporta il cambio 1 ducato =
40 soldi). Sul valore della lira marchesana nella prima metà del Quattrocento: V
INCENZO
B
ELLINI
,
Delle monete di Ferrara
, Forni, Sala Bolognese 1977 (r.a. dell’ed. di Ferrara 1761), pp. 115-121.
44
È a questo punto che si cominciò a ventilare l’ipotesi che gli eredi di Mizolo volessero
vendere gli immobili dei Sabbioni e che, per prevenire la perdita del luogo di culto e riunione,
i rappresentanti degli ebrei di Ferrara ottennero dall’inquisitore la garanzia di poter continuare i
propri riti nelle case dei Sabbioni o in situazioni domestiche. L. G
RAZIANI
S
ECCHIERI
,
Ebrei italiani,
askenaziti e sefarditi
, cit., pp. 181-183. P. R
AVENNA
,
op. cit
., pp. 21-23.
45
Si giungeva a ipotizzare la sua incarcerazione qualora non avesse soddisfatto dei familiari
creditori; in un altro documento è Angelo che reclama delle somme; l’atto fu rogato «nel palazzo
della Ragione, presso la corda della tortura», il che può far supporre che Angelo avesse subito tor-
menti (o li sfuggisse proprio acconsentendo a quel rogito). A. F
RANCESCHINI
,
op. cit
., doc. 421 (14
luglio 1435), doc. 431 (16 dicembre 1439).
46
P. R
AVENNA
,
op. cit
., pp. 21-26.
47
R
OBERTO
C
ESSI
, «Alcuni documenti sugli ebrei nel Polesine durante i secoli XIV e XV»,
Atti
e Memorie del Regio Istituto di Scienze, Lettere ed Arti in Padova
, vol. XXV (1909), pp. 57-64
(p. 61).
48
Non solo lo testimoniano le ratifiche emesse dal marchese, ma anche la corrispondenza dei
rettori locali con la capitale: E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., pp. 60-61, pp. 65-69,
pp. 80-81 e pp. 187-191.
Ebrei a Ferrara 1.indd 49
07/04/14 11:42
1...,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48 50,51,52,53,54,55,56,57,58,59,...384
Powered by FlippingBook