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Elisabetta Traniello
Vi è anche un secondo strato di rapporti, che si presenta come più complesso e
allargato a più componenti della famiglia Finzi, aggiungendo Vicenza alle città già
coinvolte nella descrizione precedente; in questo caso si manifesta una sovrapposi-
zione solo parziale fra interessi economici e legami familiari.
Il terzo dei fratelli «di Vitale da Modena», Musetto, prese in moglie Rosa di
Beniamino Finzi,
62
figlia cioè di quello stesso Beniamino che negli anni giovanili
aveva bazzicato Rovigo come aiutante degli zii paterni Gaio e
magister
Salomone,
rispettivamente padri di Leucio e Consiglio che nel 1444 abbiamo visto fra i soci del
banco dei Sabbioni di Ferrara. Senza aprire un ulteriore fronte genealogico, bisogna
tuttavia accennare che l’intraprendente Rosa di Beniamino Finzi ebbe modo di essere
molto attiva anche a Bologna (dove alla morte di Musetto, si sposò una seconda volta
per poi giungere a condurre autonomamente un banco nel contado).
63
Beniamino Finzi non era estraneo all’ambiente estense: era stato cointeressato
nel 1414 e nel 1424 a Ferrara, al banco di Boccacanale,
64
e partecipava al banco di
Modena sia nel 1420 che nel 1425, ma poi si era trasferito a Vicenza, dove gestiva il
banco principale, estendendo la propria attività anche nei vicini banchi di Arzignano
e di Cologna Veneta. Uno dei primi operatori nel banco di Modena fu Guglielmo di
Musetto («da Fermo» nelle fonti estensi, «da Modena» nelle fonti vicentine), che vi
partecipò con continuità dal 1393 al 1425, comparendo anche a Ferrara nel 1414,
sempre al banco di Boccacanale, per trasferirsi a Vicenza negli anni Venti, dove
la sua attività andava a gonfie vele. Beniamino e Guglielmo, insomma, prima di
incontrarsi e stringere rapporti d’affari a Vicenza, si erano già consociati a Ferrara
nel 1414 e a Modena nel 1420 e 1425. Anche Vitale del fu Dattilo da Modena, padre
dei tre imparentati con i Finzi, fu socio a Modena sia nel 1420 che nel 1425 mentre
solo dal 1444 i tre figli parteciparono al banco dei Sabbioni di Ferrara.
65
I punti di
tangenza fra Vicenza, Modena e Ferrara tramite Beniamino Finzi (e gli altri suoi
parenti), erano dunque più di uno, dato che il Finzi si trovava in rapporti d’affari
con due gruppi familiari dall’onomastica che riconduce alla città estense: a Modena,
con i «di Vitale da Modena» e a Vicenza, con i «di Guglielmo da Modena».
66
Tut-
tavia, sebbene dal punto di vista economico Guglielmo di Musetto da Modena (poi
seguito dai discendenti) cooperasse con i Finzi sulla piazza berica, e fosse associato
62
Il raggio d’azione di Beniamino era vastissimo, egli può comparire nelle fonti come «da
Padova» o «da Vicenza».
63
A. C
AMPANINI
, «Una famiglia ebraica a Bologna», cit., pp. 86-87. M. G. M
UZZARELLI
,
I ban-
chieri ebrei e la città
, cit., pp. 137 e 142-144. M. L
UZZATI
,
Alle radici della «Jüdische Mutter»
, cit.,
p. 469. R. S
CURO
,
Reti bancarie, reti commerciali
, cit., pp. 78-80.
64
Prima in forma generale “eredi di Musettino Finzi” e, dieci anni dopo, con i soggetti elen-
cati analiticamente (documenti elencati alla nota 64).
65
A. F
RANCESCHINI
,
op. cit
., doc. 74 (20 gennaio 1393); doc. 215 (1 febbraio 1414); doc. 339
(1 gennaio 1420); doc. 358 (1 febbraio 1424); doc. 360 (9 febbraio 1425).
66
Sia Guglielmo di Musetto che Vitale di Dattilo erano originari di Fermo, e progressiva-
mente vennero poi contraddistinti come «da Modena», tuttavia per il momento non mi è parso
di riconoscere legami parentali fra questi due nuclei familiari, almeno per la prima metà del
Quattrocento. Si veda, anche per approfondimenti bibliografici: R. S
CURO
,
La presenza ebraica a
Vicenza e nel suo territorio nel Quattrocento
, in
Ebrei nella Terraferma veneta del Quattrocento
,
a cura di G. M. Varanini – R. C. Mueller, Firenze University Press, Firenze 2005, pp. 103-121
(pp. 106-108 e 112-113), online
.
pdf. A. C
AMPANINI
,
Tracce documentarie della presenza ebraica
, pp. 35-40.
Ebrei a Ferrara 1.indd 52
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