50
Elisabetta Traniello
primo banco a Badia si trovava in effetti molto vicina a Ferrara e al marchese, e nei
primi decenni del Quattrocento forse lo fu più degli altri ebrei che si stanziarono a
Rovigo o Lendinara.
2.2. A Ferrara e altrove: ancora sui Finzi
Come è noto, il complesso edilizio dei Sabbioni conobbe diversi passaggi di
proprietà, prima dell’intervento di ser Mele che ne consolidò la situazione. Alla
fine del 1443, autorizzati dal marchese, gli eredi di ser Angelo avevano ceduto le
case a Nicolò da San Severino, un sarto che gravitava nell’orbita dei servizi di cor-
te
49
. Questi, la cui figura è ancora tutta da indagare,
50
probabilmente affittò subito
gli immobili agli ebrei, salvo poi impegnarli nel 1447 presso David di Consiglio
Finzi, fattore dello stesso banco dei Sabbioni e infine nel 1448 cederli in saldo del
suo debito, ad eccezione di una quota, che era assegnata in dote alla figlia Ludovi-
ca.
51
Interessa qui considerare, più che la proprietà, i proprietari di quel periodo:
il gruppo che orbitava intorno al banco dei Sabbioni era parte della ‘galassia Fin-
zi’, l’articolatissima famiglia praticamente onnipresente in tutta la pianura padana
orientale
52
.
Nel 1444, quando fu rinnovata la condotta decennale dei banchi ferraresi, al ban-
co dei Sabbioni figurava una società composta da Consiglio di maestro Salomone da
Bologna col figlio David; Daniele, Musetto e Dattilo di Vitale da Modena; Abramo di
Elia da Bologna; Leucio di Gaio Finzi da Rovigo e Manuele di Salomone da Fano
53
.
Soffermandosi un momento su questo primo gruppo, si può osservare che Consiglio
di Salomone (Finzi) da Bologna e Leucio di Gaio Finzi da Rovigo erano fra loro
primi cugini: i rispettivi padri erano fratelli e avevano fatto parte, fra l’altro, della
prima società che aveva aperto i banchi di prestito ebraici in Polesine. Gaio aveva
messo radici a Rovigo, mentre
magister
Salomone si era spostato a Bologna:
54
ma i
49
A. F
RANCESCHINI
,
op. cit
., doc. doc 451 (1 ottobre 1443) e doc. 452 (26 novembre 1443).
50
Oltre a conoscerne la professione di sarto (anche fra le fila degli impiegati a corte), si può
osservare che in quel periodo ebbe ripetuti scambi anche con gli ebrei del banco della Ripa, e che
commerciava nel settore tessile in società con Domenico Grimaldi, non senza compiere anche
qualche operazione finanziaria: ma al di là di queste nozioni frammentarie, la sua figura non è an-
cora inserita in un contesto che ne riveli lo spessore e il ruolo. Per le notizie qui riportate:
Ibidem
,
doc. 486 (12 luglio 1447); doc. 494 (29 gennaio 1448); doc. 508 (18 novembre 1448); doc. 664 (9
luglio 1459).
51
Per la minuziosa ricostruzione del ping-pong immobiliare fra gli ebrei del banco dei Sabbio-
ni e Nicolò da San Severino o soggetti a lui collegati: P. R
AVENNA
,
op. cit
., pp. 24-31. A. F
RANCESCHI
-
NI
,
op. cit.
, doc. 488 (8 agosto 1447), doc. 507 (7 novembre 1448), doc. 508 (18 novembre 1448).
52
Si veda lo schema della famiglia Finzi a pag. 59. V. C
OLORNI
,
Genealogia della famiglia
Finzi. Le prime generazioni
, in I
DEM
,
Judaica Minora
, cit., pp. 329-342. A
NTONELLA
C
AMPANINI
,
«Una famiglia ebraica a Bologna tra medioevo ed età moderna: i Finzi», in
Zakhor. Rivista di storia
degli ebrei d’Italia
, III, 1999, pp. 79-93. D
ANIEL
C
ARPI
,
Il ramo padovano della famiglia Finzi da
Ancona tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento
, in I
DEM
,
L’individuo e la collettività
,
cit., pp. 1-25; E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., pp. 261-285. E
ADEM
, «I Finzi nel XV
secolo: un nuovo tassello per la storia della famiglia»,
Terra d’Este. Rivista di storia e cultura
, a.
XI, n. 23, 2003, pp. 109-120.
53
Nella stessa condotta, gli altri banchi ferraresi sono affidati ai Corinaldi quello di Bocca-
canale e a Bonaventura di Salomone da Terracina quello della Ripa. A. F
RANCESCHINI
,
op. cit
., doc.
457 (1 aprile 1444).
54
E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., pp. 262-265.
Ebrei a Ferrara 1.indd 50
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