Di Ferrara ma non a Ferrara. I rapporti tra i nuclei ebraici del Polesine di Rovigo e gli ebrei di Ferrara
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sia ai Finzi che ai «di Vitale da Modena» sulle piazze estensi, non risulta – almeno
allo stato attuale delle ricerche – che avesse stabilito vincoli di natura familiare con
questi ultimi due gruppi
67
.
Il giro dei matrimoni, che abbiamo visto stringersi a più riprese fra i Finzi di
Rovigo e i «di Vitale da Modena», torna infine a Rovigo per essere corroborato da
un’unione endogamica. Abramo, un altro dei figli di Leucio Finzi suggella il
net-
work
, sposando nel 1468 una nipote di Beniamino Finzi, Dolcetta, figlia di Salomone
di Beniamino, della quale era dunque zia quella Rosa che aveva sposato Musetto di
Vitale da Modena
68
.
Una specie di fotografia riassuntiva dei molti nessi fra Finzi e «di Vitale da
Modena» può essere colta quando, nel 1467, fu venduta la quota degli immobili del
banco dei Sabbioni che era appartenuta ai «da Modena», che la cedevano a Bonaiuto
di Elia da Monselice.
69
Il notaio riferisce di una nutrita schiera di persone assen-
ti o minorenni, molte delle quali avevano conferito il mandato di rappresentanza a
Salomone di Leucio Finzi da Rovigo, che per una via o per l’altra finiva per essere
parente, vicino o lontano, un po’ di tutti. Egli era infatti fratello di Consola, la vedova
di Dattilo, e zio delle loro figlie; ma interveniva a nome dei discendenti del defunto
Daniele di Vitale probabilmente anche per il fatto di essere fratello di Gentile, mo-
glie di uno dei figli di Daniele. Di nuovo Salomone Finzi curava gli interessi anche
della progenie di Musetto di Vitale, già marito di Rosa di Beniamino Finzi: prozia di
Salomone stesso.
Non casualmente, dunque, in data non ben conosciuta ma anteriore al 1472, pro-
prio Salomone di Leucio Finzi rilevò la gestione del banco di Lugo, che in preceden-
za era stato co-gestito da Dattilo da Modena e da Leone Norsa (genero di Dattilo: in
quanto marito della figlia Bellaviola).
70
Nonostante il cambiamento di gestione, il
banco rimaneva nello stesso circuito relazionale.
Lo stesso Salomone, come suo fratello Abramo (gestore del banco di Rovigo),
compare nei documenti ferraresi in qualità di arbitro eletto a gestire passaggi delicati,
come eredità o riscossioni controverse che vedevano coinvolti soggetti del
network
67
Forse nell’ultimo quarto del secolo si può ipotizzare qualche legame matrimoniale fra di-
scendenti dei Finzi e dei «di Guglielmo da Modena», ancora tutto da verificare: nel 1474 Poma,
figlia di Beniamino Finzi, che aveva sposato un banchiere bolognese, diede in sposa la figlia De-
vota al banchiere di San Giovanni in Persiceto (un altro Finzi); in quell’occasione la assisteva un
cugino, Vitale di Simone da «Argignano», che si potrebbe interpretare come Arzignano. Vitale po-
trebbe essere stato un discendente di Guglielmo di Musetto da Modena, se suo padre Simone (
alias
Samuele) fosse stato figlio di Elia di Musetto di Guglielmo da Modena. Analogamente, un figlio
di secondo letto di Rosa di Beniamino Finzi sposò dopo il 1477 Anna di Simone di «Artigniana»:
di nuovo potrebbe trattarsi di Arzignano, e Anna potrebbe essere stata sorella del Vitale di Simone
di cui poco sopra. R. S
CURO
,
La presenza ebraica a Vicenza
, cit., pp. 106-107 e note 44-46. M. G.
M
UZZARELLI
,
I banchieri ebrei e la città
, cit., p. 144. P
ATRIZIA
C
REMONINI
,
Presenza ebraica a San
Giovanni in Persiceto tra XIV e XV secolo con alcune ipotesi per il XIII secolo
, in
Banchi ebraici
a Bologna
, cit., pp. 201-253 (p. 213).
68
E. T
RANIELLO
,
Gli ebrei e le piccole città
, cit., p. 272.
69
A. F
RANCESCHINI
,
op. cit
., doc. 797 (29 maggio 1467).
70
Si veda il documento citato alla nota 68. I
NES
M
IRIAM
M
ARACH
, «La comunità ebraica di
Lugo sotto gli Estensi. Stato attuale degli studi e nuove prospettive di ricerca», in
Materia Giudai-
ca. Bollettino dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo
, V, 1999, pp. 18-21 (p. 19).
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