Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 63

«Tribus linguis alloquitir ingradientum». Ebraismo e architettura parlante a Ferrara nel Cinquecento
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un segno dell’inquietudine religiosa che attraversava la città estense, una considera-
zione che terremo presente nel prosieguo del nostro racconto. Già da tempo, è stato
ipotizzato che il consulente per le iscrizioni di palazzo Contughi e di palazzo Naselli
sia l’umanista ferrarese Celio Calcagnini, amico di Giuliano Naselli e in contatto
con Girolamo Mario Contughi.
8
Il suo legame con il teologo di Rotterdam è ben
circostanziato: i due si erano conosciuti nel 1508, restando in contatto epistolare;
9
Calcagnini, inoltre, viene citato nel
Ciceronianus
di Erasmo.
10
Sembra quindi che
l’umanista ferrarese – personaggio cruciale nell’ambiente culturale del Cinquecento
estense – costituisca il
trait d’union
tra questi episodi edificatori. Torneremo dopo
su questa figura.
A palazzo Contughi, la scelta di ricorrere alle tre lingue costituisce un passo ul-
teriore nell’uso della fonte letteraria rispetto al prototipo di palazzo Naselli e, d’altra
parte, può essere interpretata come un implicito rimando al contenuto del
Convivium
religiosum
che si sovrappone a quello più immediato degli
Adagia.
Dunque una sorta
di omaggio a Erasmo. Oltre a chiamare in causa una fonte controversa – come lo era-
no i testi di Erasmo da Rotterdam negli anni Quaranta del Cinquecento – la residenza
di Contughi solleva alcuni interrogativi sull’uso di caratteri semitici a ornamento
dell’architettura.
Prima di entrare nel merito di tale questione, però, è utile elencare anche altri
ca
, cit., p. 27n. E
AD
.,
Introduzione
, in E
RASMO
DA
R
OTTERDAM
,
Adagia: sei saggi politici in forma
di proverbi
, Einaudi, Torino 1980, pp. VII- LXIV. E
ADEM
,
Erasmo in Italia 1520-1580
, Bollati
Boringhieri, Torino 1987, p. 20. A
DRIANO
P
ROSPERI
,
Introduzione
, in E
RASMO
DA
R
OTTERDAM
,
Col-
loquia
, a cura di C. Asso, Einaudi, Torino 2002, p. XV. A
UGUSTIN
R
ENAUDET
,
Erasme et l’Italie
, E.
Droz, Ginevra 1998.
8
Sull’intervento di Calcagnini a palazzo Naselli rimando a F. M
ATTEI
,
Eterodossia e vitruvia-
nesimo
, cit., pp. 113-144. Sui contatti tra Calcagnini e Contughi: M. T
ORBOLI
, «Fonti ed interpre-
tazioni», cit., p. 95. F. M
ATTEI
, «Un inedito di Girolamo da Carpi: il portale di palazzo Contughi e
l’introduzione dell’opera rustica a Ferrara (1543)», in
Annali di architettura
, 24, 2013, pp. 55-70.
9
Q
UIRINUS
B
REEN
, «Celio Calcagnini (1479-1541)», in
Church History
, XXI, 1952, p. 225.
V
ALERIO
M
ARCHETTI
et al.,
Celio Calcagnini
, in DBI. M
ICHELA
M
ARANGONI
,
Celio Rodigino e
l’incontro con Erasmo
, in
Erasmo, Venezia e la cultura padana nel ‘500
, atti del XIX Convegno
Internazionale di Studi Storici (Rovigo, palazzo Roncale, 8-9 maggio 1993), a cura di A. Olivieri,
Minelliana, Rovigo 1995, p. 298n. In una lettera del 16 maggio 1525, Erasmo scrive a Floriano
Mottini di aver incontrato Celio anche a casa dell’ambasciatore inglese a Venezia, Riccardo
Pace: A
LFONSO
L
AZZARI
,
Un enciclopedico del secolo XVI Celio Calcagnini
, Premiata Tipografia
Sociale, Ferrara 1936, p. 66. Sulle lettere di Erasmo rimando a: E
RASMO
DA
R
OTTERDAM
,
Opus
epistolarum Desiderii Erasmi Roterodami
, a cura di P.S. Allen, H.M. Allen, 12 volumi, Claren-
don Press, Oxford 1906-1958. I
DEM
,
Mihi placet concordia: lettere sulla Riforma,
voll. 1-3, a
cura di G. Moro, Nino Aragno, Torino 2010-2011. Infine si veda: D
ANILO
A
GUZZI
-B
ARBAGLI
,
Ce-
lio Calcagnini
, in
Contemporaries of Erasmus: A biographical register of the Renaissance and
Reformation
, a cura di P. G. Bietenholz, T. B. Deutscher, University of Toronto Press, Toronto
1985, pp. 242-243.
10
«Alter [Calcagnini] tum eruditione, tum eloquentia superior, stylus elegans et ornatus, sed
nonnihil resipiens philosophiam scholasticam, quae res hactenus officit, non ut non pos- sit inter fa-
cundos numerari, sed ne inter ciceronianos». «[Calcagnini] è superiore in cultura e in eloquenza [a
Celio Rodigino] il suo stile è elegante e ornato, ma risente alquanto della filosofia scolastica, cosa
che fin qui gli nuoce, al punto di non potere essere annoverato, non dico tra gli scrittori facondi,
bensì tra i ciceroniani». E
RASMO
DA
R
OTTERDAM
,
Il Ciceroniano o dello stile migliore
, La Scuola,
Brescia 1965, p. 229, con testo italiano e latino. La prima edizione del
Ciceronianus
viene stampata
a Basilea da Johann Froben nel 1528.
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