70
Francesca Mattei
caratterizzava anche altri centri italiani: si potrebbe citare il circolo che si riuniva
intorno all’umanista Pietro Bembo – per ricordare un contesto familiare allo stesso
Calcagnini –
47
il cui interesse per l’ebraico, sostanziato da una buona raccolta libra-
ria, è stato portato alla luce di recente.
48
Anche nel caso di Celio possiamo formulare
nuove considerazioni sulla base dell’inventario della sua biblioteca ritrovato da Luca
D’Ascia e conservato presso l’Archivio di Stato di Modena.
49
Nelle sue ultime vo-
lontà l’umanista aveva stabilito di lasciare l’intero patrimonio librario al convento
di San Domenico a Ferrara
50
ma, in seguito all’occupazione dell’esercito napoleo-
nico, il convento è stato trasformato in caserma e da allora la biblioteca – compreso
il lascito di Calcagnini – è stata dispersa: alcuni libri sono convogliati nel fondo
dell’attuale biblioteca Ariostea, ma tra questi non sono riuscita a ritrovare testi ap-
partenuti alla raccolta di Celio. A prescindere dall’assenza materiale dei libri, grazie
all’inventario di Modena possiamo ricostruire i poliedrici interessi dell’umanista fer-
rarese. Egli possedeva una serie di testi dedicati alla cultura ebraica. Il titolo, spesso
trascritto in modo parziale o frettoloso nel documento, non è sufficiente per identifi-
care inequivocabilmente i testi: talvolta si tratta di opere che hanno avuto una certa
fortuna e pertanto sono state ristampate più volte. Risulta quindi difficile determinare
in modo univoco editore e anno di stampa, salvo poter generalmente assumere come
termine
ante quem
per tutte le pubblicazioni la data di morte di Calcagnini, avvenuta
il 24 aprile del 1541. Troviamo innanzitutto due testi di Johannes Reuchlin, tra i padri
degli studi ebraici nel Cinquecento, il
De accentibus et orthographia lingua Hebrai-
chae
51
e il
De verbo mirifico
, pubblicato a partire dal 1494, libro fondamentale per
la cabala.
52
L’
editio
princeps
di entrambi i volumi fu stampata nella tipografia di
Tommaso Anselmo Badense, di Hagenau, nell’Alsazia. Compare un
Dicionarium
hebraicum
,
53
in cui possiamo riconoscere l’edizione curata da Sebastian Münster
e David Kimhi, stampata a Basilea da Froben a partire dal 1535,
54
oppure quella
47
Su Bembo e Calcagnini rimando a: F. M
ATTEI
,
Eterodossia e vitruvianesimo
, cit., p. 97, con
bibliografia.
48
M
ASSIMO
D
ANZI
,
La biblioteca del cardinal Pietro Bembo
, Droz, Geneve 2005, p. 87-105.
I
DEM
,
Cultura ebraica di Pietro Bembo
, in
Per Cesare Bozzetti. Studi di letteratura e filologia
italiana
, a cura di S. Albonico et al., Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 1996, pp.
283- 307. Danzi riporta 38 lemmi relativi alla
Hebraei libri bibliothecae P. Bembi,
che in alcuni
casi accorpano più opere. Sull’interesse verso l’ebraico nel Quattro e Cinquecento rimando a G.
B
USI
,
op. cit
.
49
Biblioteca Calcagnini. Si veda: L
UCA
D’A
SCIA
,
La biblioteca di Celio Calcagnini umanista
ferrarese
, in
Storia di Ferrara. Il Rinascimento situazioni e personaggi
, a cura di A. Prosperi, Fer-
rara, Corbo 2000, pp. 396-405. Sulla biblioteca di Calcagnini rimando anche a: F. M
ATTEI
, «Celio
Calcagnini, Terzo Terzi e la cultura architettonica a Ferrara nel primo Cinquecento (1513-1539)»,
in
Arte Lombarda
, 3, 2012, pp. 40-61. E
ADEM
,
Eterodossia e vitruvianesimo
, cit., pp. 79-82.
50
ASMo,
Archivi Privati
,
Calcagnini
95, secondo e ultimo testamento di Celio Calcagnini,
rogito di Galeazzo Schivazappa, 4 maggio 1539.
51
Biblioteca Calcagnini, f. 7r, «De Eccentibus [sic] hebraicis Helias [sic] iudeus». J
OHANNES
R
EUCHLIN
,
De accentibus, et orthographia, lingua Hebraicae
, in aedibus Thomae Anshelmi Baden-
sis, Hagenoae 1518.
52
Biblioteca Calcagnini, f. 10v, «Ioanis Rauchlin de verbo mirifico».
53
Biblioteca Calcagnini, f. 7r.
54
S
EBASTIAN
M
ÜNSTER
,
Dictionarium Hebraicum, iam tertio ab autore Sebastiano Munstero
ex Rabinis, praesertim ex radicibus Dauid Kimhi, auctum & locupletatum
, Froben, Basilea 1535.
Il testo viene più volte ristampato.
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