Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 73

«Tribus linguis alloquitir ingradientum». Ebraismo e architettura parlante a Ferrara nel Cinquecento
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i testi legati al circolo di Juan de Valdés, ulteriore elemento che riconduce a trame
eterodosse.
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Ma quali possono essere le ragioni alla base di tali scelte e quale il pubblico cui
queste opere si rivolgono? Le epigrafi su palazzo Contughi alimentarono il frainten-
dimento a causa del quale gli ebrei – secondo il racconto di Scalabrini – scambiarono
il palazzo di Girolamo Mario per una sinagoga.
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I dipinti di Mazzolino – incentrati
su iconografie religiose adornate da caratteri ebraici – si prestavano più difficilmente
a interpretazioni fuorvianti. A prescindere dalle differenze insite in queste opere, il
comune denominatore è identificabile nell’erudizione sottesa alla scelta delle fonti e
alla declinazione sapiente di cui tali fonti sono state oggetto: considerata la posizione
dei committenti – rappresentanti di nobili famiglie o dei circoli umanisti – sembra
probabile che tale sfoggio fosse indirizzato a coloro che orbitavano intorno agli am-
bienti colti della città.
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Per quanto riguarda i dipinti di Mazzolino, più specifica-
mente, viene da ipotizzare che l’intervento di Calcagnini sia stato determinante per
l’associazione di citazioni puntuali tratte dai testi sacri ad altrettanto puntuali riferi-
menti architettonici. La scelta delle colonne tortili – forse da lui osservate durante il
soggiorno romano nel secondo decennio del Cinquecento – rimanda a un sistema più
complesso.
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L’umanista ferrarese, già chiave di volta per l’utilizzo dei testi erasmia-
ni in terra estense, sembra porsi al centro del dibattito sull’uso delle fonti ebraiche
e cabalistiche, come emerge anche da alcuni passi del suo epistolario dedicati a tali
argomenti.
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Egli appare una figura di snodo, capace di connettere l’ambiente dello
Studio con quello di corte, e in grado di tenere insieme culture provenienti da contesti
differenti. Lo dimostrano le epigrafi su palazzo Contughi, legate per un verso alle
correnti eterodosse dei circoli erasmiani, presenti a Ferrara, ma influenzate anche
dall’interesse per l’ebraismo
latu sensu
nutrito in città.
Che Calcagnini fosse un insigne rappresentante della cultura ferrarese è un fatto
ormai noto. Ciò che invece appare come un aspetto singolare – ancora in corso di
approfondimento – è il suo ruolo di consulente artistico. È già stato dimostrato da
Alessandra Pattanaro e da Giancarlo Fiorenza che egli fu il suggeritore di Antonio
Costabili per il progetto della sala del tesoro a palazzo Costabili, un affresco realiz-
70
S
USANNA
P
EYRONEL
R
AMBALDI
,
Una gentildonna irrequieta: Giulia Gonzaga fra reti fami-
liari e relazioni eterodosse,
Viella, Roma 2012, pp. 154-166. Mayer Modena, inoltre, ravvisa un
legame tra l’interesse per il teatro e la cultura ebraica, sulla scorta della cospicua partecipazione
degli ebrei alla composizione di testi teatrali. Un’ipotesi da sottoporre a ulteriori verifiche visto
l’interesse per il teatro nutrito a Ferrara. M. L. M
AYER
M
ODENA
,
op. cit.
, p. 118.
71
BCAFe, Ms Cl. I 58, G A. S
CALABRINI
,
Guida per la Città e i Borghi di Ferrara in Cinque
Giornate, Giornata terza,
p. 166. L’occorrenza è citata da M. T
ORBOLI
, «Fonti ed interpretazioni»,
cit., p. 99n.
72 Volendo ricorrere alla classificazione proposta da Maria Luisa Mayer Modena, siamo di
fronte a una «mostra di erudizione». M. L. M
AYER
M
ODENA
,
op. cit
., p. 115.
73
G. B
USI
,
op. cit
., p. 97n. Sul soggiorno romano di Calcagnini: R
OSANNA
A
LHAIQUE
P
ETTINEL
-
LI
, Roma, ponte tra antico e moderno per due umanisti ferraresi: Lilio Gregorio Giraldi e Celio
Calcagnini
, in
Roma, centro ideale della cultura dell’Antico nei secoli XV e XV: da Martino V al
Sacco di Roma 1417-1527
, a cura di S. Danesi Squarzina, Electa, Milano 1989, pp. 365-371. F
RANZ
K
UEHLEN
, «Marco Fabio Calvi und Celio Calcagnini in Bezug auf Raphael Sanzio», in
Kunstblatt
,
46-47, 1844, p. 189.
74
Lettera di Celio Calcagnini a Tommaso Calcagnini, in C. C
ALCAGNINI
,
Opera aliquot,
cit.,
pp. 41-42.
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