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Michele Luzzati
Le ricerche sulla presenza ebraica in Italia sviluppatesi nella seconda metà del
XX secolo hanno in seguito consentito di verificare che anche gli uomini, soprattutto
i banchieri e gli impiegati dei banchi (per non dire dei medici e dei dotti), si sposta-
rono frequentemente, e in gran numero, dall’uno all’altro degli insediamenti ebraici
italiani.
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Non solo, ma la crescente documentazione che è stata messa a disposizione de-
gli studiosi ha consentito di far emergere che questi mutamenti di sede non sempre
avvennero con una successione che prevedesse, magari a catena, l’abbandono di una
sede e la scelta di un nuovo centro nel quale installarsi.
Non furono infatti rari i casi della conservazione di due o più residenze fra le
quali era possibile muoversi gestendo contemporaneamente, in modo diretto o avva-
lendosi della collaborazione di parenti e /o di dipendenti, più di una attività.
È secondo quest’ultima modalità che operò un ramo dei ‘toscani’ da Terracina:
giunti improvvisamente a Ferrara nella metà degli anni ’20 del Quattrocento ebbero,
come titolari di un banco, un ruolo di rilievo nelle attività creditizie ebraiche, non
disdegnando, probabilmente, anche quelle mediche, almeno attraverso uno dei loro
esponenti.
Ma dopo un trentennio, durante il quale continuarono comunque a gestire affari
nelle loro terre di origine e in nuove aree, scomparvero altrettanto improvvisamente
dall’orizzonte cittadino, senza forse lasciar traccia significativa del loro passaggio.
58
Sia consentito il rimando a M. L
UZZATI
,
Northern and Central Italy: Assessment and Fur-
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in
The Jews of Europe in the Middle Ages (Tenth to Fifteenth Centuries): Procee-
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, ed. by Cristoph Cluse,
Brepols, Turnhout 2004, pp. 191-199. I
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,
Una famiglia e quattro cognomi toponimici nel corso
di un secolo: contributo alla storia degli ebrei d’Italia nel tardo Medioevo in una prospettiva
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Quel mar che la terra inghirlanda. In ricordo di Marco Tangheroni
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Cardini – M. L. Ceccarelli Lemut, II, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Pacini, Pisa 2007, pp.
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DEM
,
“Nomadismo” ebraico nel Quattrocento italo-aragonese: il medico Genatano di
Buonaventura da Volterra “pendolare” fra Toscana e Sardegna
, in
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nale “Gli ebrei in Sardegna nel contesto mediterraneo. La riflessione
storiografica da Giovanni
Spano ad oggi (Cagliari 17-20 novembre 2008)”
a cura di C. Tasca, in
Materia Giudaica
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Giuntina, Firenze 2009, pp. 195-207. I
DEM
,
Du “nomadisme” chez les juifs italiens à l’époque de
la Renaissance: le prêt à Pontremoli et la formation d’un patronyme toponymique
,
in
L’écriture de
l’histoire juive. Mélanges en l’honneur de Gérard Nahon,
sous la direction de Danièle Iancu-Agou
et Carol Iancu, Peeters, Paris-Louvain-Walpole MA 2012, pp. 289-308. I
DEM
,
Again on the Mo-
bility of italian Jews between the Middle Ages and the Renaissance
,
in
The Italia Judaica Jubilee
Conference
edited by Shlomo Simonsohn and Joseph Shatzmiller, Brill, Leiden-Boston 2013, pp.
97-106. Anche M
ARINA
R
OMANI
, «Il ruolo economico della famiglia», in
Cheiron
-
La tela del ra-
gno: famiglie e banchi ebraici nell’Italia Centro- Settentrionale (Secc. XIV-XV)
, n. 45-46 - XXIII,
Bulzoni, Roma 2006, pp. 87-109.
Ebrei a Ferrara 1.indd 36
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