M
ICHELE
L
UZZATI
Banchieri ebrei toscani a Ferrara nella prima metà
del Quattrocento: i da Terracina
1. Il punto di partenza del mio intervento è costituito da due suppliche che
vennero accolte dal marchese Nicolò III d’Este il 7 novembre 1427: si trattava
di richieste vòlte ad ottenere la cittadinanza ferrarese e l’esenzione dal portare il
‘segno’. Beneficiari delle concessioni furono Persio del fu Abramo di Nizza di
Provenza, con i suoi figli, e Buonaventura di Salomone da Terracina, anch’egli con
i suoi figli.
Al da Terracina venivano anche riconosciuti i diritti di cui godevano, a partire
dal primo febbraio 1424, i prestatori ebrei ferraresi. Sebbene infatti il suo nome non
comparisse nella concessione originaria, egli era socio del banco della Ripa, dai cui
titolari il banco, del valore di 4.000 ducati d’oro, era stato acquistato.
1
Si può dedurre dalla concessione di Nicolò III al da Terracina che, fin dagli inizi
del 1424, egli fosse impegnato nelle attività di prestito ferraresi e che a Ferrara egli
fosse, con quasi certezza, rappresentato, operativamente, dall’ebreo provenzale Per-
sio del fu Abramo da Nizza. Il quale ultimo non veniva direttamente dalla Provenza,
ma già aveva avuto esperienze in Toscana, ad esempio in quanto gestore, per conto di
Vitale di Matassia «de Synagoga»,
vel
da Pisa, e prima del 1419, del banco di prestito
ebraico di San Gimignano.
2
2. Buonaventura era figlio di quel Salomone di Sabato da Terracina, di una fa-
miglia di
coanim
(sacerdoti)
3
che nell’ultimo quarto del Trecento, forse provenendo
direttamente dalla cittadina laziale, si insediò a Lucignano, fra Arezzo, Siena e Fi-
renze, centro allora soggetto a Siena. Pur continuando a mantenere una residenza a
Lucignano, Salomone divenne titolare del banco di prestito ebraico di Prato nel 1406
e fu anche socio, dal 1397, e almeno fino al 1417, del banco di Pescia.
Salomone venne a morte intorno al 1418 e gli succedette il figlio Buonaventura,
1
A
DRIANO
F
RANCESCHINI
,
Presenza ebraica a Ferrara. Testimonianze archivistiche fino al
1492
,
a cura di P. Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara - Olschki, Firenze 2007,
nn. 368 e 369, pp. 135-136. Per l’autorizzazione di Nicolò III del primo febbraio 1424:
Ibidem
, n.
358, pp. 129-130.
2
M
ARIA
E
MILIA
G
ARRUTO
,
Ebrei in Valdelsa nel Quattrocento: una storia di famiglia (i Pog-
gibonsi)
, tesi di dottorato, Università di Pisa, ciclo XVI (2001-2003), tutor Michele Luzzati, p. 26.
3
E
LISABETH
Z
ETLAND
B
ORGOLOTTO
,
Les juifs à Florence au temps de Cosme l’Ancien, 1437-
1464: une histoire économique et sociale du judaïsme toscan,
thèse de doctorat, Université Paul
Valéry - Montpellier III, 2009, tutor Carol Iancu, p. 271: nel 1459 un pronipote di Salomone, Mosé
di Abramo di Buonaventura di Salomone, era detto «de numero sacerdotum».
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