Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 21

Introduzione agli ATTI
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particolare sul fatto che, durante il periodo bellico, in pieno furore delle leggi raz-
ziali, lo scultore sia stato incaricato di eseguire opere scultoree in edifici religiosi
– fra cui la Porta bronzea dell’editto di Costantino per il Duomo di Milano – e sia
stato protetto sotto falso nome dai sacerdoti dell’«Opera Don Orione». Solo a fine
guerra Minerbi è venuto a conoscenza dell’arresto del fratello Gino
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insieme a
tutta la famiglia e della loro morte in campo di sterminio. La reazione dello scultore
è stata di fortissimo rigetto nei confronti di quella Ferrara che aveva tradito i suoi
familiari. Peraltro, mentre la sua carriera è continuata con successo «oltre le Mu-
ra», nel dopoguerra a Ferrara la sua opera è stata rinnegata. Solo su insistenza della
moglie, cattolica, in punto di morte Minerbi ha deciso di donare alla città natale
un grande numero di sue opere, che sono attualmente in deposito; L. Scardino ha
espresso con forza la speranza, alla quale non ci si può che associare, che il MEIS
possa accogliere nelle sue sale tali sculture: un dovuto riconoscimento postumo
«dentro le Mura».
Dopo avere inquadrato Ferrara come snodo della storia istituzionale ebraica ita-
liana nei decenni a cavaliere fra XIX
e XX secolo, Laura Brazzo ha delineato la por-
tata dell’opera di Leone e Felice Ravenna come può essere colta attraverso l’ampia
documentazione donata alla Fondazione CDEC dalla famiglia Ravenna trent’anni
fa. Fra gli aspetti salienti messi a fuoco dall’autrice è l’azione di «portatori di questa
‘centralità’», ad iniziare dall’organizzazione del
Congresso Israelitico Italiano
a Fer-
rara nel 1863, rispetto a città per definizione più dominanti per la storia dell’ebraismo
italiano di quegli anni, come Roma o Firenze. Non solo: le carte del fondo «Leone e
Felice di Leone Ravenna» consentono di ricostruire gli ambiti e le attività – a livello
locale, nazionale e internazionale – in cui padre e figlio sono stati impegnati nel cor-
so della loro vita, oltre a permettere di osservare lo svolgersi delle vicende ebraiche
italiane lungo tutta l’età liberale fino al fascismo della vigilia delle leggi razziali da
una prospettiva del tutto privilegiata: Leone per la posizione nel Comitato delle Co-
munità Israelitiche Italiane e Felice in quanto presidente della Federazione Sionistica
Italiana per i primi due decenni del Novecento e presidente – il primo – dell’Unione
delle Comunità Israelitiche Italiane dal 1933 alla sua morte, nel 1937.
Nel descrivere le vicende drammatiche di Matilde Bassani e la sua vita intensa,
piena di ideali e di iniziative, Antonella Guarnieri sembra avere assorbito l’energia e
la vitalità che hanno caratterizzato la protagonista della sua relazione. Dalla vivacità
e dall’entusiasmo delle parole della storica conosciamo il clima, decisamente spe-
ciale per quei tempi, di una famiglia ebrea laica che insegnava ai figli la centralità
dei valori di libertà, cultura e indipendenza di giudizio; lo spirito indomito e la spic-
cata intelligenza di Matilde; le battaglie partigiane e antifasciste; l’impegno sociale
e politico, ma non partitico, e la lotta strenua per affermare i diritti dei più deboli
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.
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Sui destini drammatici di Gino Minerbi e della moglie Bianca Ravenna, così come dei
fratelli Ciro e Giorgio Ravenna: ASFe, fondo
Questura
, serie Gabinetto, cat. A8-Ebrei, busta 5,
fasc. 96:
Minerbi Gino di Moisè
; fasc. 111:
Ravenna Ciro di Pacifico
; fasc. 119:
Ravenna Giorgio
di Pacifico
. Dei due fratelli Ravenna sono riportati brevi profili in L
ILIANA
P
ICCIOTTO
,
Il libro della
memoria. Gli Ebrei deportati dall’Italia (1943-1945),
Mursia, Milano, 1991,
ad indicem
, mentre
non è fatta menzione dei coniugi Gino Minerbi e Bianca Ravenna.
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Milano, Unione femminile nazionale -
Fondo Matilde Bassani Finzi
. Il fondo (1944-1996)
comprende opuscoli, diari, carteggi, suoi scritti, resoconti di Congressi pacifisti; carte relative al
suo lavoro di psicologa e sessuologa.
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