Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 14

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Laura Graziani Secchieri
degli accusatori e sulle reazioni degli inquisiti, in un dialogo drammatico che sovente
può essere ricostruito solo intuendo dalle parole dei primi le ragioni dei secondi. Il
tribunale dell’Inquisizione medievale ha spesso perseguito gli ebrei, rivolgendo loro
diversi capi d’imputazione e definendo casistiche
ad hoc
all’interno dei propri
iter
procedurali sebbene la fede ebraica non fosse definibile come eresia né di per sé
né ai termini degli stessi indagatori. Nella Ferrara basso medievale, sembra essere
l’apostasia il reato che il locale ufficio inquisitoriale ha più spesso contestato agli
ebrei, un’accusa e un reato che la lacunosa documentazione superstite
15
permette di
inquadrare solo in modo parziale in un quadro di conversioni (difficile definire quan-
to spontanee e quanto forzate), condanne e confische. Con sottigliezza, S. Superbi ha
mutuato le parole con cui gli stessi inquisitori hanno richiesto «consilia» ai dotti civi-
listi e canonisti delle Università di Padova e di Bologna e ai periti «in utroque iure»,
per rimarcare nel titolo che le ‘premure’ dell’Inquisizione si sono rivolte soprattutto
agli ebrei ferraresi, «spetialiter de Ferraria»
16
. È
da rilevare che ebrei erano presenti
a Ferrara e in pochi altri centri della ‘regione lombarda’ o, piuttosto, che erano assenti
nella maggioranza delle città limitrofe: i casi esposti dall’ufficio inquisitoriale fer-
rarese erano quindi peculiari in quanto sconosciuti, ancora non studiati e definiti. A
cavaliere fra XIII e XIV secolo, le ‘attenzioni’ degli inquisitori sono divenute più in-
sistite: ci sono pervenuti gli echi dei processi a carico di singoli individui o di piccoli
nuclei, per poi scemare in un lungo silenzio e riaccendersi a metà del Quattrocento
con una sentenza ai danni dell’intera comunità. Oltre che per la motivazione – avere
tenuto sinagoga pubblica in città anziché un oratorio o una «schola» –, la vertenza
si segnala per essere stata intentata contro i titolari dei quattro banchi, con tutte le
loro famiglie, e contro tutti gli ebrei che in passato avevano abitato in Ferrara fre-
quentando la sinagoga come appartenenti all’università degli ebrei, «tamquam pars
universitatis iudeorum»
17
.
Tra la fine del Trecento e la metà del Quattrocento membri di una famiglia ebrai-
ca toscana originaria del Lazio si affermarono nelle attività bancarie in una vasta
regione al di qua e al di là dell’Appennino: con la relazione sui «da Terracina», ban-
chieri ebrei radicati in Toscana che si sono trasferiti a Ferrara nella prima metà del
XV secolo acquisendo e dirigendo il banco di prestito della Ripa, Michele Luzzati ha
scritto un nuovo capitolo sul tema – che lo ha già visto più volte impegnato
18
– del
rapporto fra stanzialità e nomadismo degli ebrei italiani in epoca basso medievale e
15
Per un’analisi del materiale archivistico riconducibile all’Inquisizione a Ferrara: L
AURA
G
RAZIANI
S
ECCHIERI
- S
ILVIA
S
UPERBI
, «Il cimitero ebraico del Sesto di San Romano: prime rifles-
sioni», in
Analecta Pomposiana - Miscellanea di studi per il sessantennio sacerdotale di Mons.
Antonio Samaritani
, 34 (2009), pp. 171-251.
16
ASDFe, fondo:
Inquisizione
, Q, I, [1281], Bologna, in A
DRIANO
F
RANCESCHINI
,
op. cit.
, pp.
19-21, Doc. 19.
17
ASMo,
Archivio Segreto Estense
, Archivi per materie,
Ebrei
, busta 23/B, 10 gennaio 1458;
regesti in A. F
RANCESCHINI
,
op. cit.
, p. 242, Doc. 637. A. D
I
L
EONE
L
EONI
,
La Nazione Ebraica Spa-
gnola e Portoghese di Ferrara
, cit., vol. 2, p. 605, Doc. 19.
18
A cominciare da M
ICHELE
L
UZZATI
,
Per la storia dei rapporti fra ebrei e cristiani in Italia:
demografia e insediamenti ebraici nel Rinascimento
, in
Ebraismo e antiebraismo: immagine e
pregiudizio
, Giuntina, Firenze 1989, pp. 185-191, passando da I
DEM
,
L’orizzonte ‘italiano’ di una
famiglia ebraica laziale: prime note sui da Toscanella
, in
Gli ebrei nello Stato della Chiesa. Inse-
diamenti e mobilità (secoli XIV-XVIII)
, a cura di M. Caffiero - A. Esposito, Esedra, Padova 2012,
pp. 51-61, fino a quanto richiamato dallo stesso storico in nota nella sua relazione.
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