Gli epitaffi dei cimiteri ebraici a Ferrara: vicende e studio di una formidabile fonte
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fra loro a formare un unico blocco, con un foro al centro per un’armatura di ferro che
le consolidasse, rendendone così impossibile il recupero [Figg. 10 e 11].
Da ultimo si prendono in esame i già citati reperti custoditi al Museo Ebraico di
Ferrara:
1. Una lapide, dedicata a Ya‘aqov da Brescia, incisa in un’elegante grafia ashke-
nazita del Cinquecento, in stile gemmato, con alcune lettere ornate da grazie. Questa
particolare grafia è molto simile a quella di alcune epigrafi di banchieri ebrei di
Bologna dello stesso secolo, oggi esposte presso il Museo Medievale della città, al-
cune delle quali riusate per defunti cristiani, incidendone l’epitaffio nel verso, alcuni
decenni dopo l’espulsione degli ebrei da Bologna del 1569. Altre simili, ma seicen-
tesche, sono attestate nelle pietre sepolcrali del cimitero di Lugo,
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probabilmente
opera della medesima scuola di lapicidi [Fig. 1].
2. Un cippo marmoreo, a forma di parallelepipedo, che reca incisa un’iscrizione
su tutti e quattro i lati, dedicata a Consola, vedova di Mo
eh da Urbino. Anche in que-
sto caso, per le affinità grafiche e stilistiche, si è ritenuto lecito collegare l’epigrafe
in esame a quella dedicata a Faustina da Lugo,
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anch’essa conservata al cimitero di
Lugo, e si è ipotizzato che possa essere opera dello stesso lapicida.
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Il cimitero ebraico di Lugo
, a cura di M. P
ERANI
- A. P
IRAZZINI
- G. C
ORAZZOL
, Giuntina,
2011, Tav. 13.
28
Ibidem
, pp. 70 e 71.
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