Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 249

La vertenza tra la comunità ebraica di Ferrara e la Casa dei catecumeni sulla tassa retroattiva
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OCUMENTO N
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Eminentissimo Principe
Domanda Ordine più ingiusta e più lontano dall’equità non vi può essere di quel-
lo fatto all’Università degli Ebrei di Ferrara. Ordine che compromette la Giustizia e
la dignità del Governo, e che tocca all’autorità Governativa di reprimere ed annullare.
Fu ingiunto all’Università oratrice di pagare le annualità che anticamente essa
pagava alla casa dei Catecumeni di Roma, decorse dall’epoca del 1796 fino al pre-
sente.
Si può forse fare di più per sovvertire l’ordine delle cose, e per fomentire la
giustizia del Governo? Che si direbbe se la Camera pretendesse di voler incassare le
imposizioni per per tutto il tempo che le legazioni ostarono sotto un altro Governo?
Si direbbe che i solenni trattati che ebbero luogo in faccia all’Europa ed alla posterità
non avevano altro scopo che l’inganno e la mala fede, e quelle popolazioni reclame-
rebbero contro l’abuso della forza e dell’autorità.
Or bene la domanda che si fa delle annualità decorse all’Università oratrice, è
della medesima specie, anzi porta penso qual cosa di più odioso per trattarsi d’una
parte di popolazione, che come più debole merita d’esser protetta non che oppressa
tanto più quando trovasi assistita dalla ragione.
Per rivocare adunque un’ordine così ingiusto ricorre l’Università di Ferrara all’
Eminenza Vostra Reverendissima perché facendo uso del supremo potere governati-
vo di cui è investito, ingiunga tanto a Monsignor Vescovo, che a Monsignor Delegato
d’impedire non meno che di promuore l’esecuzione dell’ordine medesimo.
Che della grazia
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OCUMENTO N
. 6
Eminentissimo Principe
Sulle umili rimostranze fatte dall’Università degli Ebrei di Ferrara degnossi Vo-
sra Eminenza Reverendissima dare i suoi ordini acciò quegli Ebrei non venissero più
molestati per il pagamento della tassa su di essi imposta a vantaggio della Casa dei
Catecumeni di Roma e decorsa dal 1795 in poi, cioè dal momento che la Legazione
di Ferrara cessò per le vicende della guerra di far parte dello Stato Pontificio.
Riposa tranquilla l’Università oratrice sotto l’egida degli ordini dati da Vostra
Eminenza, quando si vide intimare sotto il di 17 Settembre un precetto di pagare la
somma di Scudi 43.75, somma alla quale ascende un anno di detta tassa decorso dal
di 5 luglio 1815 a tutto il medesimo giorno del 1816 e quel che è più vide in detto
atto fatta una formale protesta e riserva di ragioni, per farsi poi pagare dall’Oratrice
la detta tassa decorsa dal di primo novembre 1795 fino al di 5 luglio 1815.
Tale atto come sopra intimato presenta ad esaminare due questioni, cioè
1.
mo
È ella dovuta o non la tassa di cui si tratta decorsa dopo il di 5 luglio 1815,
cioè dopo lo ristabilimento del Governo Pontificio?
2.
do
È ella ammessibile la protesta, e riserva contenuta nel detto atto concernente
la riscossione della tassa sudetta decorsa dal 1795 in poi, cioè pendente che Ferrara
restò distratta dal Governo Pontificio?
Sulla prima questione: sente Vostra Eminenza quanto sia ingiusto che gli Ebrei
intanto che sono gravati di tutte le cose egualmente che tutti gli altri cittadini, debba-
no poi per un di più pagarne un’altra particolare, giacché non è né più né meno di una
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