Gli epitaffi dei cimiteri ebraici a Ferrara: vicende e studio di una formidabile fonte
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to dell’occupazione francese di Napoleone, fu abolito in modo definitivo solo nel
1859, durante il processo di liberazione nazionale.
I cimiteri ebraici di Ferrara
Le epigrafi funerarie dei cimiteri ebraici italiani costituiscono un patrimonio che,
ogni giorno che passa, va perduto un po’ di più per sempre, ed è quindi urgente un
intervento per salvare quanto è possibile. Coperte da muschio e licheni, distrutte
dalla vegetazione che si insinua con la sua forza fra le crepe delle lapidi, esposte agli
agenti atmosferici e alle piogge acide, negli ultimi cinquant’anni sono state rovinate
più che nei precedenti cinque secoli [Fig. 5].
È ormai appurato che gli ebrei di Ferrara usufruirono nei secoli di diversi spazi
cimiteriali. Ciò che invece, ad oggi, non si è ancora potuto stabilire con certezza, è
quale ne fosse la localizzazione esatta, a causa di una documentazione discordante,
non sempre dettagliata.
12
Il primo documento che testimonia un cimitero ebraico ferrarese è datato 1335:
una vasta area destinata alle sepolture era collocata fra le attuali arterie stradali di
corso Martiri della Libertà, vicolo del Teatro (allora strada del Terraglio), via Cairoli
(l’antica contrada di Borgonuovo) e via Bersaglieri del Po.
13
La deliberazione del Giudice e dei XII Savi del Comune, risalente al 1452, te-
stimonia l’acquisto di terreni, ad uso sepoltura, nel quartiere di Santa Maria Nuova,
nella contrada di Pietro Saina o Muzzina
14
in sostituzione del cimitero in uso agli
ebrei (il secondo fino ad ora conosciuto) posto presso il convento e la chiesa dei Ge-
suati, che dovevano essere ingranditi.
Ulteriori fonti testimoniano l’esistenza di due cimiteri in uso agli ebrei, uno per
italiani e ashkenaziti, detti «locali»,
15
e uno per spagnoli-lusitani, in funzione dalla
metà del XVI secolo, che si trovavano tra Palazzo Fiaschi e lo Spedale di Santa Giu-
stina, nell’antica via della Rotta, oggi via Garibaldi.
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Ciò premesso, ci si è proposti di pubblicare il testo in ebraico di una selezione
di epitaffi dei soli due cimiteri israelitici ancora visitabili di Ferrara, uno sito in via
Arianuova e l’altro, il più grande e ancora in uso, in via delle Vigne.
12
I cimiteri ebraici in Emilia-Romagna. Immagini per un percorso di conservazione e valo-
rizzazione
, a cura di F. Bonilauri – V. Maugeri, Roma 2002.
13
L. G
RAZIANI
S
ECCHIERI
- S. S
UPERBI
,
op. cit
. L. G
RAZIANI
S
ECCHIERI
, «Il cimitero ebraico del
Sesto di San Romano. Un nuovo tassello nel mosaico della storia di Ferrara e della sua comunità
ebraica», in
Ferrara – Voci di una
città
, 35, dicembre 2011, pp. 26-31, url:
-
necarife.it/it/2011/item/764-il-cimitero-ebraico-del-sesto-di-san-romano.
14
A. F
RANCESCHINI
,
op. cit.
, doc. 544, p. 204.
15
A. D
I
L
EONE
L
EONI
,
La Nazione Ebraica Spagnola e Portoghese
, cit., vol. I: p. 242; vol. II:
docc. 675, 1299, 1324. L. G
RAZIANI
S
ECCHIERI
,
Ebrei italiani, askenaziti e sefarditi
, cit., pp. 185-
187.
16
A. P
ESARO
,
op. cit.
, pp. 9-12 dell’appendice. P
IER
C
ESARE
I
OLY
Z
ORATTINI
, «I cimiteri sefarditi
di Ferrara», in
Annali di Ca’ Foscari
, serie orientale 17, 25/3, 1986, pp. 33-60. A. D
I
L
EONE
L
EONI
,
La Nazione Ebraica Spagnola e Portoghese
, cit., vol. I: pp. 136, 242, 279; vol II: docc. 313, 675,
1299, 1324. L. G
RAZIANI
S
ECCHIERI
,
Ebrei italiani, askenaziti e sefarditi
, cit., pp. 187-199.
Ebrei a Ferrara 2.indd 255
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