Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 257

Gli epitaffi dei cimiteri ebraici a Ferrara: vicende e studio di una formidabile fonte
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3. Il vasto spiazzo erboso che si estende a sinistra dell’area precedente: fu ado-
perato nel corso del Settecento e di esso oggi restano visibili solo sporadiche lapidi,
a causa dell’opera di distruzione perpetrata dall’Inquisizione, ma anche in seguito ai
numerosi trafugamenti compiuti all’epoca del governo pontificio e alle disposizioni
emanate da Urbano VIII nel XVIII secolo, che impedivano l’apposizione di lapidi
nei cimiteri ebraici;
22
4. Sul lato est del cimitero, la quarta zona ospita anch’essa lapidi ottocentesche,
alcune delle quali appoggiate o incastonate nel muro di cinta in pietra a vista, altre
disposte a terra alla rinfusa.
5. Sullo stesso lato, di forma quasi triangolare, la quinta area interseca e comple-
ta la precedente, culminando nella punta più a nord con la tomba del famoso scrittore
ferrarese Giorgio Bassani, corredata dal monumento dello scultore contemporaneo
Arnaldo Pomodoro. Le lapidi qui presenti recano iscrizioni per lo più italiane o bilin-
gui e sono tutte di epoca relativamente recente.
La particolare attenzione dedicata agli epitaffi è giustificata, oltre che dall’in-
dubbio valore documentale, anche dal loro valore letterario, tanto da poter affermare
che essi appartengano di diritto alla storia della letteratura ebraico-italiana, configu-
randosi come genere letterario a se stante e, in quanto tale, meritevole di un’analisi
approfondita.
23
L’epitaffio ebraico costituisce una preziosa fonte storica, una vera e
propria anagrafe su pietra e un
diwan
di poesia, spesso in rima e ritmo, secondo il gu-
sto barocco tipico dei secoli XVII e XVIII, ma che è attestato anche nel Cinquecento
e continua fino all’Ottocento, anche se in misura minore.
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Gli epitaffi di Ferrara si inseriscono pienamente in questo contesto, in quanto
molti di essi sono composti in versi in metro e rima, con frequenti citazioni bibliche
che ne nobilitano il contenuto e ne arricchiscono il valore poetico.
Le circa 800 lapidi presenti nel cimitero di via delle Vigne, delle quali solo poco
più di 100 in ebraico e le restanti miste italiane e bilingui, sono state tutte fotografate
e, in un secondo momento, ne sono state selezionate 39 per questo studio fra le sole
recanti iscrizioni in ebraico, di un periodo compreso tra il 1812 e il 1915, fatta ecce-
zione per la già citata lapide intitolata a David Franco del 1549 e per un frammento
cinquecentesco (di provenienza incerta). I motivi che hanno condotto a questa scelta
22 
D. B
ARBON
,
La vita, i tempi e le opere di Girolamo Baruffaldi
, Feltre 1904, p. 175. W
ERTHER
A
NGELINI
,
Gli ebrei di Ferrara nel Settecento
, Argalia, Urbino 1973, pp. 61, 189. A. P
ESARO
,
op.
cit.
, pp. 53-54.
23 
M
ICHELE
A
NDREATTA
,
L’epitaffio ebraico come genere letterario
,
Introduzione
,
in A. M
ORTA
-
RI
- C. B
ONORA
P
REVIDI
,
Il ‘giardino’ degli ebrei. Cimiteri ebraici del Mantovano
, Giuntina, Firenze
2008, p. 9.
24 
Per questo si veda: M. P
ERANI
, «Paleografia, storia, poesia e arte nell’epitaffio ebraico ita-
liano fra Cinque e Seicento, con un cenno sull’epigrafe di Menaḥem Azaria Fano (1548-1620)
preservata da Marco Mortara», in
Cheiron - Gli ebrei nell’Italia centro settentrionale fra tardo
Medioevo ed età moderna (secoli XV-XVIII)
, XXIX, 57-58, (2012), pp. 143-175. I
DEM
,
La stele fu-
neraria di Rivqah da Verona e quella di Yehi’el Otolengo (1517-1567) da Lodi: un poema ebraico
perduto e l’epitaffio del primo Ottolenghi
, in CISAM
, Studi in onore di A. Carile
, Spoleto, 2013,
pp. 893-911. I
DEM
,
The Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae (CEHI): A project to publish
a complete corpus of all the epitaphs preserved in the Italian Jewish cemeteries of the sixteenth
– nineteenth centuries
, in S. Reif (ed.), “
Death, Burial and Mourning Liturgy in the Ashkenazi
Communities from the Early Medieval Period until the Early Modern Period
”, Proceedings of the
Congress held at Tel Aviv University, May 10-12, 2010, Walter De Gruyter, Berlin – New York,
2014, pp. 241-289.
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