Dibattito
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Ebraica locale e documenti raccolti al momento della consegna alla Congregazio-
ne di Carità. Non bisogna dimenticare, infatti, che le Case dei catecumeni sono da
sempre inserite fra le opere pie in quanto il loro scopo ufficiale era fornire mezzi di
sussistenza ai convertiti e non bisogna assolutamente confondere l’attività ufficiale
dell’ente con l’opera di coercizione che al suo interno veniva svolta per spingere gli
ebrei (ma altrove anche i protestanti) alla conversione.
Per quanto riguarda poi l’accostamento fra ebrei e prostitute, senza voler man-
care di rispetto a nessuno, mi permetto di fare notare che nella mentalità del tempo
entrambe le categorie potevano essere inquadrate in quella dei ribelli a Dio. Le pro-
stitute, infatti, si ribellavano alle leggi della morale voluta da Dio mentre gli ebrei,
pur consci della nuova alleanza stabilita da Cristo, rimanevano fedeli alla propria
religione rifiutandosi di convertirsi al Cristianesimo disconoscendone così l’origine
divina.
Tuttavia vi erano senz’altro e in misura molto maggiore motivazioni di ordine
politico-sociale che potremo definire di ordine pubblico. Fra XVI e XVII secolo, si
assiste ad una vera e propria criminalizzazione dei marginali e diversi, come appunto
le prostitute o gli appartenenti ad altre religioni. In questo senso, a mio avviso va
inteso questo accostamento che deve essere inquadrato in tale processo di crimina-
lizzazione della figura del povero o del comunque diverso. Significativa a questo
proposito è la storia dell’ottocentesco Luogo Pio del Soccorso creato nel 1846 in
Santa Maria della Consolazione a Ferrara, per raccogliere prostitute e donne nubili
gravide, ma anche ragazzine abbandonate a se stesse, per poterle ‘rieducare’ e restitu-
ire riformate alla società. Si trattava insomma di una vera prigione-riformatorio ma la
cui origine, nei documenti dell’epoca, viene fatta risalire addirittura all’antico Luogo
Pio dello stesso nome e al monastero delle Convertite.
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