Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 228

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Andrea Faoro
mento da parte degli ebrei poveri, attratti dai sussidi previsti in cambio della conver-
sione.
7.2 Al contrario la Casa passò talmente inosservata agli occhi dei ferraresi cri-
stiani, da non ricevere nemmeno un lascito. Per chiarire tanta indifferenza non ci
sembra da scartare l’ipotesi che la mancanza di una sede fisica abbia pesato in mi-
sura determinante. Infatti è ben noto che spesso la beneficenza, specie in ambito
testamentario, derivava dalla disponibilità di una chiesa dove farsi inumare, o per lo
meno dove far celebrare messe di suffragio. Per di più i catecumeni non potevano
nemmeno ricevere legati in cambio di preghiere, perché non erano ancora cattolici.
8. Nel giro di pochi anni il sistema organizzativo descritto poco fa si dimostrò
inadeguato, innanzitutto a causa della scarsità di risorse per allocare i convertendi e
in secondo luogo per la difficoltà nel loro controllo. L’insieme si ricava da un
memo-
randum
indirizzato dal priore agli altri congregati nel 1584:
[il priore] fa intendere alle signorie che Vittorio [evidentemente un catecumeno] non è
più in casa di messer Pirino né di messer Vittorio et che nessuno di loro lo vogliono più
in casa. Né sa egli [il priore] dove si sia.
Raccorda parimenti alle signorie vostre che messer Pirino è creditore della spesa di due
mesi per Vittorio, che sono scudi tre.
Raccorda anchora a vostre signorie che sarìa bene procurare un’elemosina ordinaria dal
sindico de’ poveri.
Il simile dalla compagnia della Madonna da San Francesco.
Il simile dalli commessarii della Ghelina [probabilmente una sorta di fondazione].
Il simile dal padre Giovanni Battista di San Francesco elemosinario di sua altezza.
Propone che sarìa bene trattare con quelli della compagnia del Nome di Dio d’unirla con
la congregatione de’ catecumeni.
Raccordare a messer Francesco Gioia della supplica della neofita che si trova in casa del
signor Coccapani.
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Oltre alla mancanza di fondi, si coglie con tutta evidenza il problema di control-
lare gli aspiranti cristiani e il loro percorso di formazione. Non per nulla recenti studi
hanno ben illustrato che gli ebrei non furono affatto remissivi nei confronti degli
interventi conversionistici.
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Anzi, le loro reazioni potevano essere tutt’altro che mi-
surate, come denunciato da una minuta o meglio, un abbozzo di querela non datato,
pieno di cancellature e correzioni, che ci sembra da collegare all’ultimo paragrafo del
documento appena riprodotto:
quelli che hanno la cura sopra i catecumini a giorni passati (
diedero a giorni passati
:
depennato) fanno noto alle signorie vostre molto illustri il disordine successo per cau-
sa delli hebrei ch’entrorno tumultuosamente (
con ordi
: depennato) in casa del signor
Costantino Cocapani con ordine diverso anzi contrario alla deliberatione (
delle molto
signorie
: depennato) di quelle nella restitutione di due fanciuli hebrei dove ne seguì la
perdita di due anime cioè della madre di detti fanciulli con una sua figliola maggiore.
(
Pertanto essi soprastanti alli catecumini al quale caso presupponendo essi soprastanti
40
ASDFe, CC, 2/22 carta sciolta, 1584 gennaio 5.
41
M
ARINA
C
AFFIERO
,
Battesimi forzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei
papi
, Viella, Roma 2004, anche se per lo più verte su periodi successivi al nostro.
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