Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 219

A
NDREA
F
AORO
Prime ricerche sulla Casa dei catecumeni di Ferrara
*
1. La ricostruzione delle vicende della Casa dei catecumeni di Ferrara è ostacola-
ta dalla natura delle fonti. Infatti i documenti prodotti dall’istituto, oggi presso l’Ar-
chivio Storico Diocesano (42 unità, per complessivi 3,70 metri lineari) sono quasi
esclusivamente di tipo patrimoniale e amministrativo. Le serie inoltre rivelano varie
lacune, prodottesi sia in antico sia in tempi più recenti.
1
Poco o nulla si rintraccia negli archivi della città ed è andato disperso quello
della comunità ebraica locale, nel quale è presumibile che si trovassero carte utili ai
nostri fini.
2
Invece negli archivi romani, ad esempio del Sant’Officio, esistono mate-
riali riguardanti gli ebrei di Ferrara e con ogni probabilità anche catecumeni e neofiti,
ma tali istituti non sono accessibili a chi scrive.
3
Entro un quadro come quello appena tracciato, finiscono con l’occupare il primo
piano gli elenchi dei battezzati della cattedrale e il fondo Notarile Antico. Tali giaci-
menti, sia per la vastità che per le caratteristiche (specie per la mancanza di indici)
richiedono molto tempo per essere vagliati. Di conseguenza non ci si dovrà stupire
se in occasione del presente convegno sia stato possibile analizzarli soltanto in mini-
ma parte. La medesima circostanza renderà ragione anche dei rimandi bibliografici
limitati all’essenziale.
Nello specifico, si è deciso di concentrare gli sforzi sulla fase delle origini, in
quanto le informazioni al proposito erano minime e le fonti coeve pressoché ignote.
Pertanto i risultati qui offerti si dovranno intendere come preliminari, benché suffi-
cienti per correggere già oggi le informazioni finora note, per integrarle in misura
*
Dedichiamo le presenti pagine al dottor Fulvio Diego Papouchado che, con l’esempio perso-
nale e soprattutto con i suoi scritti, ci ha persuasi di poterci occupare di un argomento a cui non ci
eravamo mai accostati: «Spesso gli uomini parlano benissimo di quello che non sanno» (Voltaire).
1
ASDFe, CC, 2/15,
Registro
, vergato da Antonio Recalchi, priore nel 1730: si confronti la
grafia con quella del
Libretto ove sono notati li effetti et le entrate della pia casa dei catecumeni e
dove provengono
, conservato ivi, 2/18. Le perdite più recenti si desumono dall’inventario dell’ar-
chivio dei residui (pp. 499-501), stilato nel 1825, poiché esso elenca tre mazzi di scritture (segnati
2/3, 2/4, 2/5) oggi non reperibili.
2
G
IOVANNA
C
ANIATTI
, «L’archivio della comunità ebraica di Ferrara»
, in
Quaderni estensi
rivista
, I, 2009, pp. 56-61.
3
Si veda ad esempio G
UIDO
D
ALL
’O
LIO
,
L’inquisizione romana e gli ebrei nella Ferrara del
Seicento. Prime indagini
, in
Le inquisizioni cristiane e gli ebrei
. Tavola rotonda nell’ambito della
conferenza annuale della ricerca (Roma, 20-21 dicembre 2001), Accademia nazionale dei Lincei,
Roma 2003, pp. 297-321
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