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Fermenti kabalistici nella Ferrara di Isacco Lampronti
Com’è noto, la Comunità di Ferrara ha vissuto nel secolo XVIII un periodo
di notevole fermento delle attività culturali. Figura preminente di questo periodo
è quella di Isacco Hizkià Lampronti, nato a Ferrara nel 1679 e ivi deceduto nel
1756.
Orfano di padre, a 6 anni fu affidato dalla madre a illustri maestri di Ferrara,
Lugo e Padova perché ne curassero la preparazione negli studi ebraici. In quest’ulti-
ma città concluse gli studi di medicina. Operò in varie località come precettore fino
al 1701 allorché, all’età di 22 anni, ritornò definitivamente a Ferrara dove si dedicò
all’esercizio della medicina e all’attività rabbinica impegnandosi soprattutto nell’in-
segnamento ad allievi di tutte le età.
È famoso per avere redatto una monumentale enciclopedia talmudica, intitolata
Pàchad
Izchak
(
Il timore di Isacco
), da una locuzione biblica riferita a Dio (Gn. 31,
42). È questa l’opera più conosciuta prodotta da un esponente dell’Italia ebraica nel
secolo XVIII. Comprende tredici volumi che raccolgono in un repertorio ordinato
ampio materiale sulle norme, i riti, le istituzioni ebraiche ripercorrendone le origini
e lo sviluppo, riportando altresì i pareri di illustri studiosi. Molto interessanti an-
che le osservazioni nel campo della medicina. L’opera redatta in ordine alfabetico,
una novità per i tempi, contiene inoltre ampie e dettagliate notizie sulla vita ebraica
dell’epoca.
Questa ricca fonte di informazioni consente di conoscere gli usi peculiari della
comunità di Ferrara e quelli di altre località. È una miniera di notizie eterogenee, un
monumento importante del sapere e costituisce a tutt’oggi un valido strumento di
studio e di consultazione.
Fino al giorno della sua morte Isacco Lampronti si applicò con grande compe-
tenza e dedizione alla cura degli infermi, ebrei e non ebrei.
Non si conosce l’ubicazione del suo sepolcro nel cimitero ebraico di Ferrara a
causa dello scempio compiuto dalle autorità pontificie che a partire dal 1755, pochi
mesi prima della scomparsa dello studioso, ordinarono di abbattere le lapidi del ci-
mitero e proibirono di collocarne di nuove.
1
Intendo qui soffermarmi brevemente su un aspetto poco conosciuto della per-
sonalità di Lampronti: la sua inclinazione per la mistica. La materia non era certo
ignorata a Ferrara; eppure sull’argomento le fonti ufficiali sono piuttosto reticenti.
Lampronti non si è mai definito un cabalista e non è menzionato come tale. Cita tal-
1
B
ENEDETTO
L
EVI
,
Della vita e dell’opera di Isacco Lampronti
, Padova 1871.
Ebrei a Ferrara 1.indd 213
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