Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 237

A
NDREA
Y
AAKOV
L
ATTES
La vertenza tra la Comunità ebraica di Ferrara e la Casa
dei catecumeni sulla tassa retroattiva per il periodo napoleonico
La Casa dei catecumeni, o «Luogo pio dei Catecumeni e Neofiti» o anche «Do-
mus Conversorum», e il relativo fenomeno dei catecumeni sono uno fra gli elementi
più significativi del periodo del ghetto in Italia, e ricoprono un ruolo centrale nella
vita degli ebrei italiani di questo periodo, sia sotto l’aspetto sociale e religioso che
sotto l’aspetto economico.
1
È quindi fondamentale, al fine di poter comprendere la
struttura sociale ed economica dell’ebraismo italiano dell’epoca, analizzare le attivi-
tà delle diverse Case dei catecumeni nell’ambito delle specifiche realtà locali. Infatti,
oltre ai vari problemi umani inerenti le conversioni, le Case riscuotevano tasse che
pesavano in maniera enorme e del tutto smisurata sui bilanci delle diverse comunità
ebraiche della penisola.
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Un esempio di questo fenomeno avveniva a Ferrara dove, nonostante la locale
Casa dei catecumeni venisse istituita soltanto nel 1584 dal vescovo Paolo Leoni,
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tuttavia già dal 1559 la comunità ebraica ferrarese era costretta a versare una tassa di
10 ducati d’oro per ogni sinagoga presente nel ducato a favore però della Casa dei ca-
tecumeni di Roma, retroattivamente partendo dalle «Kalende di Novembre dell’anno
1554». Questa tassa era dovuta per via di un decreto emesso il 15 agosto 1559 dal
duca Ercole II d’Este, che concedeva a tal «Pollione Sinibaldo, Commissario de-
putato del Cardinale Saraceno, protettore e giudice ordinario della Confraternita de
Catecumeni di Roma», di esigere i dieci ducati d’oro ogni anno «per sosostentatione
delli Cathecumini de l’Alma Città de Roma».
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In seguito, dopo che il ducato di
1
Ultimamente alcuni studiosi si sono interessati al fenomeno delle Case dei catecumeni, an-
che se i testi di Giuseppe Sermoneta e di Luciano Allegra, sono oramai classici. Vedi pertanto su
questo argomento:
Ratto della Signora Anna del Monte trattenuta a’Catecumeni tredici giorni dal-
li 6 fino alli19 maggio 1749
, a cura di G. Sermoneta, Carucci, Roma 1989. L
UCIANO
A
LLEGRA
,
Iden-
tità in bilico, il ghetto ebraico di Torino nel settecento
, Zamorani, Torino 1996. M
ARINA
C
AFFIERO
,
Battesimi forzati
, Viella, Roma 2004, in particolare pp. 21-29. S
AMUELA
M
ARCONCINI
,
La storia
della pia Casa dei catecumeni di Firenze,(1636-1799),
Tesi di perfezionamento in Storia Moderna,
presentata alla Scuola Normale Superiore di Pisa, 2010-2011. M
ATTEO
A
L
K
ALAK
- I
LARIA
P
AVAN
,
Un’altra fede. Le case dei catecumeni nei territori estensi (1583-1938)
, Olschki, Firenze 2013.
2
Alcuni elementi riguardanti il peso finanziario che la Casa dei catecumeni imponeva sui
bilanci della comunità ebraica ferrarese sono già stati analizzati in passato in A
NDREA
Y. L
ATTES
,
«Gli ebrei di Ferrara e le imposte per i Catecumeni», in
La Rassegna Mensile di Israel,
LXV n. 3
(1999), pp. 41-54.
3
A
BRAMO
P
ESARO
,
Memorie storiche sulla comunità ebraica ferrarese,
ristampa anastatica,
Forni, Bologna 1967, p. 37.
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A. Y. L
ATTES
,
op. cit
., p. 50.
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