Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 198

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Luca Baraldi
Gli stessi potenziali elementi di ricchezza rappresentano tuttavia i punti deboli,
le zone di cedimento del sistema rappresentativo involontario che il sermone può
costituire. Il sermone, essendo pensato, recitato e trascritto per una precisa comu-
nità, non restituirà automaticamente tutti quegli elementi ritenuti scontati dal pre-
dicatore: saremo quindi probabilmente privati di tutti quegli indizi – se presenti,
certamente poco visibili – rappresentativi di un contesto o di una contingenza pre-
cisa, di eventi specifici che non necessitano di esplicitazione, che condizionano la
comunità o si mostrano tanto importanti da rendere opportuno un pronunciamento
del predicatore, un’attribuzione di valore o valutazione religiosa. Tuttavia permane
un innegabile potenziale informativo, riconducibile, come suggerito da Saperstein
nella sua fondamentale antologia della predicazione ebraica,
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ad alcune temati-
che di maggiore rilevanza. La storiografia e l’atto di riscrittura storica avranno la
responsabilità scientifica e intellettuale di ricomporre i frammenti dispersi, di pro-
porre una riconduzione a una linearità perduta. Frammentazione delle prospettive
finalizzata esclusivamente al conseguimento della possibilità di analisi, altrimenti
smarrita nella viscosità del dubbio, nella difficoltà della ricerca storica in ambiti
in cui una cultura – in questo caso una cultura di matrice prevalentemente religio-
sa – trova sedimentazione e riflesso documentale in atti e indizi tendenzialmente
prodotti in seno a una cultura altra. L’archivistica non può restituirci il senso della
sfumatura, e certamente non ci permette di comprendere in modo fedele una com-
plessità umana e sociale.
Quali sono dunque gli aspetti che siamo in grado di analizzare, o di cui possiamo
arricchire il corredo informativo, attraverso i sermoni e le omelie? Innanzitutto gli
elementi biografici riguardanti il predicatore, i personaggi importanti della comu-
nità ebraica o della
societas
di introduzione. In secondo luogo gli eventi storici e i
riferimenti cronologici indiretti, ricavabili dai sermoni attraverso i casi di problema-
tizzazione di accadimenti reali, anche attraverso la rielaborazione e la reinterpreta-
zione religiosa di fatti legati alla contingenza. Allo stesso modo saremo in grado di
aggiungere complessità e tridimensionalità ad eventi storici già noti, facendo però
attenzione alla forzatura concettuale, all’attribuzione imposta di tratti e indizi. Fon-
damentale potrà essere inoltre l’apporto della predicazione per lo studio della storia
dell’ebraismo: le collezioni di omelie possono infatti offrirci la possibilità di rica-
vare caratteristiche rilevanti legate alla comunità in cui il predicatore vive e opera,
riguardo i vizi e le abitudini, portando così alla luce la capacità di restituzione di un
contesto sociale, non solo di un profilo intellettuale individuale. Attraverso le even-
tuali modificazioni registrate delle omelie
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sarà possibile cogliere anche tratti della
comunità e della sua reattività, del modo cioè in cui, in virtù della bidirezionalità
moignage: preuve, vérité, histoire», in
Revue Tracés
, 7 (2004-2005), pp. 91-109
26
M
ARC
S
APERSTEIN
,
Jewish Preaching 1200-1800. An Anthology
, Yale University Press, New
Haven – London 1989, pp. 79-89.
27
Per registrazione si può intendere in questo caso una duplice possibilità: il predicatore, che
durante il sermone procede semplicemente seguendo un canovaccio, si ritira poi a trascrivere ciò
che ha detto per preservarne una traccia persistente; qualcuno dell’assemblea si assume la respon-
sabilità, ufficialmente o per iniziativa personale, di trascrivere o annotare ciò che il predicatore
dice, e di tradurlo in una forma più equilibrata una volta sciolta l’assemblea. Le finalità del gesto
di trascrizione possono essere le più eterogenee, ma è facile presumere che, nella maggioranza dei
casi, l’intenzione fosse nutrita dal desiderio di tradurre l’oralità della predicazione in un’attestazio-
ne scritta pronta per la pubblicazione.
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