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Luca Baraldi
riportò in numerosi riferimenti il suo affetto e la sua stima per la moglie dell’amico.
15
Dato, da parte sua, ricambiò il gesto, dedicando alla moglie di Yagel il componimen-
to poetico n. 17 contenuto nell’opera
Shemen ‘arev
, una raccolta di poesie in lingua
ebraica.
16
La seconda persona a cui voglio fare riferimento è invece la figlia Sara, che si
trasferì, dopo il matrimonio con un ebreo proveniente dal territorio parmense, a Spi-
lamberto, nei primi anni del ‘600. La figura di Sara è, tra l’altro, interessante per lo
studio dell’azione dell’Inquisizione e di strategie particolari di conduzione dei pro-
cessi: Albano Biondi la riporta, infatti, tra gli esempi di conversione della condanna
in pena pecuniaria.
17
Infine credo sia importante prendere in considerazione il figlio Refa’el Yeho-
shua’, legato al padre, oltre che dalla parentela, da un vincolo di discepolato. Refa’el
seguì le orme del padre, ne accolse l’insegnamento, ne riportò le parole e ne mise per
iscritto i commenti.
Gli anni sanfeliciani sono dunque vissuti da Dato all’interno di un nucleo fami-
gliare saldo, circondato da amicizie importanti nello scenario intellettuale ebraico
del ’500, sollecitato alla crescita intellettuale e spirituale dal grande fermento che
permeava l’area geografica emiliana e mantovana. Produzione tipografica, circo-
lazione libraria, mobilità delle famiglie sono solo alcuni degli elementi contestuali
che favorivano la crescita di una cultura costantemente rielaborata, arricchita, rise-
mantizzata.
Tra 1583 e 1589 Dato compose l’opera in 3 volumi
Shemen ha-Mišnah
,
18
un
commentario alle
haftarot
,
19
mentre al periodo 1590-1591 è riconducibile la corposa
raccolta di omelie, in parte in giudeo-italiano, in parte in ebraico, composte per la
comunità ebraica di San Felice, di cui ci restano importanti testimoni manoscritti
conservati presso la British Library di Londra.
20
Uno studio accurato dei riferimenti
testuali o delle note indirettamente correlate del testo, o legate alla sua proclamazio-
ne, permette di ricavare importanti chiavi di lettura e di interpretazione del profilo
sociale della presenza ebraica a San Felice e per la ricostruzione della consistenza
e delle caratteristiche puntuali della comunità.
21
Nel 1601, quasi certamente suc-
cessivamente alla morte dell’autore, viene infine pubblicato a Venezia il commen-
to all’
Asis Rimmonim
di Shemuel Gallico,
22
ricco di commenti di Dato purtroppo
15
Su Yagel e il suo rapporto con Dato: D
AVID
B. R
UDERMAN
,
Kabbalah, Magic and Science,
The Cultural Universe of a Sixteenth-Century Jewish Phisician
, Cambridge, Mass., 1989.
16
Il manoscritto dell’opera, ancora inedita, è conservato presso la British Library di Londra:
Ms. Add. 22.094. Il riferimento è al componimento n. 17, f. 62a.
17
A
LBANO
B
IONDI
,
Inquisizione ed ebrei a Modena nel Seicento
, in
Vita e cultura ebraica
nello Stato Estense
, a cura di E. Fregni - M. Perani, Atti del 1° convegno internazionale di studi,
Nonantola 15-16-17 maggio 1992, Edizioni Fattoadarte, Nonantola 1993, p. 270. Il riferimento
è al documento conservato nel Fondo
Inquisizione
, b. 283, presso l’Archivio di Stato di Mo-
dena.
18
Conservata presso la Biblioteca Palatina di Parma, Ms. Parma 29.
19
Sono le porzioni testuali tratte dai libri profetici, lette nel rito sinagogale del sabato e delle
festività dopo i brani del Pentateuco.
20
Mss. Add. 27.050 e Add. 27.007.
21
Il manoscritto Add. 27.050, autografo di Mordekhay Dato, è composto di 202 carte, e ripor-
ta commentari, in gran parte di contenuto cabalistico, su Genesi, Esodo e Levitico.
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Shemuel Gallico, rabbino e cabbalista italiano, con il suo
Asis Rimmonim
compose una
Ebrei a Ferrara 1.indd 196
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