Ebrei a Ferrara. Ebrei di Ferrara. Aspetti culturali, economici e sociali della presenza ebraica a Ferrara (secc. XIII-XX) - page 196

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Luca Baraldi
riportò in numerosi riferimenti il suo affetto e la sua stima per la moglie dell’amico.
15
Dato, da parte sua, ricambiò il gesto, dedicando alla moglie di Yagel il componimen-
to poetico n. 17 contenuto nell’opera
Shemen ‘arev
, una raccolta di poesie in lingua
ebraica.
16
La seconda persona a cui voglio fare riferimento è invece la figlia Sara, che si
trasferì, dopo il matrimonio con un ebreo proveniente dal territorio parmense, a Spi-
lamberto, nei primi anni del ‘600. La figura di Sara è, tra l’altro, interessante per lo
studio dell’azione dell’Inquisizione e di strategie particolari di conduzione dei pro-
cessi: Albano Biondi la riporta, infatti, tra gli esempi di conversione della condanna
in pena pecuniaria.
17
Infine credo sia importante prendere in considerazione il figlio Refa’el Yeho-
shua’, legato al padre, oltre che dalla parentela, da un vincolo di discepolato. Refa’el
seguì le orme del padre, ne accolse l’insegnamento, ne riportò le parole e ne mise per
iscritto i commenti.
Gli anni sanfeliciani sono dunque vissuti da Dato all’interno di un nucleo fami-
gliare saldo, circondato da amicizie importanti nello scenario intellettuale ebraico
del ’500, sollecitato alla crescita intellettuale e spirituale dal grande fermento che
permeava l’area geografica emiliana e mantovana. Produzione tipografica, circo-
lazione libraria, mobilità delle famiglie sono solo alcuni degli elementi contestuali
che favorivano la crescita di una cultura costantemente rielaborata, arricchita, rise-
mantizzata.
Tra 1583 e 1589 Dato compose l’opera in 3 volumi
Shemen ha-Mišnah
,
18
un
commentario alle
haftarot
,
19
mentre al periodo 1590-1591 è riconducibile la corposa
raccolta di omelie, in parte in giudeo-italiano, in parte in ebraico, composte per la
comunità ebraica di San Felice, di cui ci restano importanti testimoni manoscritti
conservati presso la British Library di Londra.
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Uno studio accurato dei riferimenti
testuali o delle note indirettamente correlate del testo, o legate alla sua proclamazio-
ne, permette di ricavare importanti chiavi di lettura e di interpretazione del profilo
sociale della presenza ebraica a San Felice e per la ricostruzione della consistenza
e delle caratteristiche puntuali della comunità.
21
Nel 1601, quasi certamente suc-
cessivamente alla morte dell’autore, viene infine pubblicato a Venezia il commen-
to all’
Asis Rimmonim
di Shemuel Gallico,
22
ricco di commenti di Dato purtroppo
15
Su Yagel e il suo rapporto con Dato: D
AVID
B. R
UDERMAN
,
Kabbalah, Magic and Science,
The Cultural Universe of a Sixteenth-Century Jewish Phisician
, Cambridge, Mass., 1989.
16
Il manoscritto dell’opera, ancora inedita, è conservato presso la British Library di Londra:
Ms. Add. 22.094. Il riferimento è al componimento n. 17, f. 62a.
17
A
LBANO
B
IONDI
,
Inquisizione ed ebrei a Modena nel Seicento
, in
Vita e cultura ebraica
nello Stato Estense
, a cura di E. Fregni - M. Perani, Atti del 1° convegno internazionale di studi,
Nonantola 15-16-17 maggio 1992, Edizioni Fattoadarte, Nonantola 1993, p. 270. Il riferimento
è al documento conservato nel Fondo
Inquisizione
, b. 283, presso l’Archivio di Stato di Mo-
dena.
18
Conservata presso la Biblioteca Palatina di Parma, Ms. Parma 29.
19
Sono le porzioni testuali tratte dai libri profetici, lette nel rito sinagogale del sabato e delle
festività dopo i brani del Pentateuco.
20
Mss. Add. 27.050 e Add. 27.007.
21
Il manoscritto Add. 27.050, autografo di Mordekhay Dato, è composto di 202 carte, e ripor-
ta commentari, in gran parte di contenuto cabalistico, su Genesi, Esodo e Levitico.
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Shemuel Gallico, rabbino e cabbalista italiano, con il suo
Asis Rimmonim
compose una
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