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nianze materiali e immateriali del-
l’umanità e del suo ambiente; le
acquisisce, le conserva, le comu-
nica, e soprattutto, le espone a
fini di studio educazione e
diletto». A questi principi dovrà
attenersi la struttura del MEIS,
che, configurandosi come un vero
e proprio centro di produzione
della cultura sull’ebraismo ita-
liano, dovrà essere dotato di spazi
diversificati per trasmettere a
diverse categorie di frequentatori il
proprio lavoro: un cuore costituito
dall’esposizione permanente, svi-
luppata come narrazione storica,
elaborata con pochi oggetti-guida
e opere significative, ma soprat-
tutto con mezzi innovativi per una
divulgazione immediata e accatti-
vante; sono poi necessari spazi per
adeguata accoglienza ed orienta-
mento, per esposizioni tempora-
nee, biblioteca, aule didattiche,
laboratori per bambini, sala conve-
gni. Accanto ad essi bookshop,
ristorante, giardino, costruiscono
lo spazio di connessione perma-
nente con la città.
La mostra
Al concorso hanno inviato le loro
proposte complessivamente cin-
quantasei concorrenti, cinquanta-
due dei quali sono stati ammessi
alla competizione: una partecipa-
zione davvero ampia, che mette in
risalto sia il più generale interesse
per il tema del museo, sia, cre-
diamo, il gradimento per una for-
mula che nel fornire indicazioni
precise delle richieste e della
volontà dell’ente banditore, apre
spazi ampi ma non illimitati alla
creatività dei progettisti. Ne scatu-
risce una significativa panoramica
di soluzioni e di linguaggi, tanto
stimolante che si è ritenuto oppor-
tuno renderla nota per intero: la
mostra, quindi, accoglie non solo i
progetti selezionati, come previsto
dal bando (primo, secondo, terzo
premio e cinque menzioni), ma
tutti quelli ammessi al concorso.
Il confronto e la discussione che sca-
turiranno dall’esposizione potranno
inoltre includere anche le quattro
proposte che non sono state
ammesse, allestite a parte rispetto
al percorso.
La mostra è organizzata secondo
un itinerario che ha come tema
centrale lo sviluppo delle propo-
ste in relazione al corpo di fab-
brica intermedio (edificio B): in
effetti, questo si è mostrato con-
notato come il punto nodale del
concorso, quello attorno al quale
si sono giocate le scelte di base
dei progetti, e pertanto il per-
corso, iniziando dalle opzioni più
attente alla conservazione si
snoda per le sale fino a quelle che
propongono interventi sostitutivi.
Si tratta, vale appena la pena di
accennarlo, di un criterio di
ordine utile a confrontare le solu-
zioni tra loro simili raggruppate in
linea di massima in tre categorie:
anche se è facile immaginare che
una suddivisione dei progetti per
conservazione totale, conserva-
zione parziale, sostituzione non
possa che essere basata su con-
fini alquanto sfumati.
exhibits the tangible and intangible
heritage of humanity and its
environment for the purposes of
education, study and enjoyment.”
The structure of the MEIS must
abide by these principles, and make
itself a genuine centre for the study
and enjoyment of Jewish Italian
culture; it must have diversified
spaces to effectively communicate
with different kinds of visitors. It
must have a core of permanent
exhibitions, developed as a
narrative, enriched with few guide-
objects and significant works,
which use innovative means to
communicate this narrative in a
captivating and immediate way. It
also needs spaces for reception
and orientation, for temporary
exhibitions, the library, study rooms,
children’s
workshops,
and
conference rooms. In addition to
these are the bookshop, restaurant
and garden, giving the area a
permanent link with the city.
The exhibition
Fifty-six
entrants
submitted
proposals to the competition, fifty-
two of whom met the entry
qualifications. This is an excellent
response, which highlights the
general interest in the theme of the
museum.
Furthermore,
the
willingness on the part of the
competition organizers and the
clear precise nature of the
competition as set out in the tender
has given the designers a free reign
with their creativity. This gave rise to
such a wide range of very exciting
solutions that it was deemed
desirable to present them as a
whole. This exhibition, therefore,
gathers together not only the
winning projects, as selected by the
organizers (first, second, third
places and five honourable
mentions), but all the projects
submitted to the contest.
Comparisons and discussions
arising from the exhibition may also
include the four proposals that
didn’t qualify, which will be
displayed separately in the
exhibition.
The exhibition is organized
according to an itinerary that has as
its central theme the proposals in
relation to the middle building
(block B). In effect, this is the key
point of the exhibition, which is
organized around the various
options offered by the different
projects. Beginning with the most
conservative designs, the exhibition
unfolds through the rooms,
winding up with the projects that
propose substituting new buildings.
The exhibition is arranged on the
basis of their solutions to a design
problem and while it is useful to
group them in the three broad
categories of total conservation,
partial conservation or substitution,
it would be simplistic to think that
the projects have such clear cut
boundaries.
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costituendo un flusso al contrario,
del tutto speciale e in un certo
senso familiare, potranno usu-
fruire anche dell’ingresso lato via
Piangipane, entrando dal grande
portone sempre aperto che attra-
versa la palazzina.
Quest’ultima, per esclusione, costi-
tuisce un altro dei punti fermi del
concorso: è stato stabilito, infatti,
fin dalle prime fasi di incontri preli-
minari tra Direzione Regionale
dell’Emilia-Romagna del MiBAC,
Comune e Fondazione, che all’in-
terno della palazzina avrebbero
trovato sede, in fase definitiva, le
strutture direzionali della Fonda-
zione, ma soprattutto che si sareb-
bero anticipati progetto e lavori
per il suo recupero, al fine di
disporre entro il 2011 di uno spa-
zio, che seppur ridotto, possa per-
mettere al MEIS di cominciare a
svolgere le sue prime attività: in
particolare mostre, conferenze,
incontri che diano conto al pub-
blico del lavoro e della ricerca
approntati dalle sue strutture
scientifiche, e degli scambi con
altri musei italiani ed internazio-
nali, con Università, con istituzioni
culturali.
Il museo infatti, secondo la defi-
nizione elaborata dall’ICOM, è
«un’istituzione permanente, senza
scopi di lucro, al servizio della
società e del suo sviluppo. È
aperto al pubblico e compie ricer-
che che riguardano le testimo-
creates a public area that is always
open and accessible, with services
that are available to the public
independently of the museum’s
opening hours. Residents may also
enter from via Piangipane through
the large doorway that will always
be open.
This latter building, by exclusion, is
another of the fixed points in
the competition. The first phase of
preliminary meetings between the
Regional Directorate for Emilia-
Romagna of MiBAC, the Comune
and the Foundation established that
the building (block C) would house,
in the final phase, the management
structure of the Foundation.
Furthermore, that this building
would be given priority in the
restoration and building work so
that by 2011, the Foundation would
have office space, which although
restricted, would allow the MEIS
to begin undertaking its activities.
In particular, this would give
them space to host exhibitions,
conferences, open meetings about
their work, and exchanges with
other museums, both Italian and
international, with the University,
and with cultural associations.
A museum, as defined by ICOM
(International Council of Museums),
is “a non-profit, permanent institution
in the service of society and
its development, open to the public,
which
acquires,
conserves,
researches, communicates and
Complesso carcerario
composto da tre corpi
di fabbrica (A, B, C)
The jail complex composed of
three separate blocks (A, B, C)