densità e la commistione di fun-
zioni, servizi ed attrezzature che
connotano il centro antico.
• “Stabilire reti e connessioni”
lavorando sulla riconnessione dei
segmenti di rete e dei frammenti
urbani, attraverso le reti della
mobilità, dei sistemi ambientali e
dello spazio pubblico. In partico-
lare le reti ambientali assumono
un ruolo strutturante, sia per un
corretto funzionamento ecologico
del territorio, che per una migliore
vivibilità della città, così come la
riconnessione degli spazi pubblici
diviene strategia cardine del
nuovo piano.
L’obiettivo principale del pro-
getto è quindi quello di accre-
scere la qualità della vita con una
proposta progettuale, rivolta ad
una sostenibilità “a tutto tondo”,
che comprende un nuovo stile di
vita e la ricerca di innovative solu-
zioni progettuali.
Dalla relazione della proposta pro-
gettuale emerge che la «colloca-
zione dell’area dell’ex Mof-Dar-
sena in prossimità del tessuto sto-
rico medievale ha costituito un
forte spunto concettuale, in ter-
mini di rapporti fra il costruito e gli
spazi liberi (strade, piazze, slarghi)
e nel modo in cui questi hanno
strutturato la percezione della
città storica, per brevi squarci sem-
pre diversi e piacevoli, piuttosto
che per grandi prospettive».
In questa logica il progetto costrui-
sce le connessioni visive, funzio-
nali su cui impostare il sistema
dello spazio pubblico, indivi-
duando direttrici e blocchi funzio-
nali e definendo le principali fun-
zioni urbane e lo sviluppo dei
volumi edificabili.
La cerchia delle antiche mura,
mancante in questo tratto, dovrà
essere recuperata e riconnessa
attraverso il completamento della
cintura verde che ne accompagna
il percorso attorno all’intera città,
realizzando anche uno specifico
percorso pedonale verso il futuro
Museo.
Ed è proprio per qualificare e valo-
rizzare il rapporto con il Museo
dell’Ebraismo Italiano e della
Shoah, di valenza nazionale, che
l’amministrazione comunale ha
concretizzato una permuta per
acquisire l’area antistante l’attuale
sede del carcere, sino al confine
con la via Darsena, che nel pro-
getto della STU, diviene una delle
“connessioni verdi” destinate a
spazi di parco e di parcheggio,
vero e proprio nuovo fronte di
accesso alla struttura museale.
* Le citazioni sono tratte dalle relazione
dei Piani di Recupero delle aree ex Mof-
Darsena ed ex Amga, redatti dalla
Associazione temporanea di imprese –
Behnisch Architekten e Politecnica
Ingeneria Architettura, che hanno con-
segnato gli elaborati nel febbraio 2011.
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the historical city, in that a sudden
view arrived upon serendipitously is
more pleasurable than an impressive
panorama that holds no surprises.”
Accordingly, the project makes the
connections visible, functional,
laying out the public spaces,
identifying directions and functional
blocks, and defining the main urban
functions and the development of
the areas to be built on.
The belt of the ancient walls which
is missing in this section must be
rebuilt and reconnected, completing
the green belt that runs alongside
the path around the entire city,
creating also a dedicated pedestrian
path to the new Museum.
It is precisely to develop and
appreciate the national importance of
the MEIS that the municipal
administration has come up with a
plan to acquire the area surrounding
the location of the ex-jail up to the
boundaries with via Darsena, which
under Company for Urban
Development’s project will become
a “green link,” a park and parking
area, directly in front of the new
museum.
*
The quotations were taken from the
Redevelopment Plan for the area around
the ex-Mof and the river basin and the
ex-AMGA by the temporary Association
of the firms Behnisch Architecten and
Politecnica Ingegneria e Architettura, who
submitted the final draft in February 2011.
Vista modello del masterplan
dell’area ex Mof-Darsena
Architects model of the
Masterplan for the area ex-MOF
and the river basin