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Laura Brazzo
Comunità di Ferrara. L’occasione fu una delle ultime riunioni del Comitato, pri-
ma della nascita del Consorzio delle Comunità israelitiche Italiane nel maggio del
1914
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finalmente dotato anche di uno statuto
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, e del quale Ravenna fu nominato
vicepresidente.
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Ma Ferrara non era solo la città dei natali «dell’illustre comm. Ravenna»; in
quegli anni era anche la città da cui Felice Ravenna dirigeva da più di un decennio la
Federazione Sionistica Italiana.
«In casa Ravenna giungevano notizie, passavano persone, si ricevevano pubbli-
cazioni e programmi di ogni tipo e iniziativa. Per un giovane aperto ma così calato
nell’ebraismo fu naturale abbracciare al suo nascere l’ideale di Herzl»
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scrive Simo-
netta della Seta. Nell’agosto del 1898 infatti Felice Ravenna era partito per Basilea
dove aveva partecipato al secondo Congresso sionistico mondiale. Al ritorno da quel
viaggio, fondò nella sua Ferrara un circolo sionista, “La Fratellanza Israelitica”,
28
e
nel giro di un paio d’anni, nel 1901, dopo che anche a Modena, ad Ancona, a Mi-
lano e a Napoli, si erano formati altri circoli e gruppi sionistici, insieme all’amico
Carlo Conigliani di Modena diede vita alla Federazione Sionistica Italiana. Con essa
Ravenna e Conigliani decisero la fondazione anche di una rivista,
L’Idea Sionista
;
questa per un decennio avrebbe fatto da cassa di risonanza al sionismo italiano, quel-
lo laico e indipendente che nell’idea e nel progetto della patria ebraica in Palestina
vedeva per gli «ebrei tutti dell’Occidente» un’occasione di «redenzione»:
Per la cronistoria del nostro movimento giova notare come i Sionisti Italiani – mentre
non abbandonano la classica idea, mentre contribuiscono alla grand’opera per cui i
fratelli che gemono in Rumenia, in Russia, quelli che perfino nel cuore dell’Austria
sono il ludibrio d’ignobili pregiudizi, abbiano a trovare una patria sicura – tendono
nello stesso tempo più direttamente a sollevare tra noi la dignità israelitica, a dare a
quanti portano come un peso insopportabile il nome d’Ebreo la coscienza di una forza
che deriva da un passato glorioso, l’orgoglio di essere depositari di una civiltà e di una
religione che furono e sono tutt’ora d’esempio ad altre civiltà, ad altre religioni. E il
nostro periodico si propone seriamente di diffondere il Sionismo sotto questo doppio
aspetto, dimostrando cioè che l’Italiano ebreo può, senza venir meno all’amore innato
verso questa terra diletta, dar il proprio aiuto alla salvezza del proletariato ebraico
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Nel corso della riunione dell’11 maggio 1914 venne approvato anche lo Statuto del Consor-
zio che definiva i suoi organi nel “Congresso” e nel “Comitato”. La sede ufficiale del Consorzio,
così come quella del Presidente, di uno dei due vicepresidente e del segretario, era stabilita a Roma.
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Subito dopo l’istituzione del Comitato delle Comunità Israelitiche, nel 1911, si cominciò a
discutere dell’elaborazione di uno Statuto. Questo prese corpo negli anni successivi fino ad essere
approvato nel 1914 con la creazione del Consorzio delle Comunità. Nel 1920 il Consorzio venne
eretto in ente morale. T. C
ATALAN
,
op. cit
., p. 1286; R
ENZO
D
E
F
ELICE
,
Storia degli ebrei italiani sotto
il fascismo
, Einaudi, Torino 1993 (prima edizione, 1961), pp. 101-102.
26
In base allo Statuto, il Consorzio era diviso in due organismi, il Congresso e il Comitato. Il
Comitato era composto da un Presidente, due vicepresidenti e un segretario. La sede del Consorzio
era fissata a Roma, come anche quella del presidente, di uno dei due vicepresidenti e del segretario.
27
S
IMONETTA
D
ELLA
S
ETA
, «Dalla tradizione a un mondo più moderno: un ebreo autentico in
un’epoca di passaggio. Note per un profilo di Felice Ravenna», in
Rassegna Mensile di Israel
, terza
serie, vol. 53, n. 3 Settembre- Dicembre 1987, pp. LXXI – LXXVII; LXXIII.
28
Sulla nascita della Fratellanza israelitica a Ferrara, fra gli altri: G
IULIO
N
EPPI
,
Per una ri-
costruzione storica. Discorso inaugurale letto in Ferrara nella sede del circolo La Fratellanza
Israelitica la sera del 3 aprile 1899,
Stab. Tipo-litografico di A. Minelli, Rovigo 1899.
Ebrei a Ferrara 3.indd 304
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