A
NTONELLA
G
UARNIERI
Matilde Bassani tra antifascismo, Resistenza e impegno sociale:
una vita ‘felice’dedicata agli altri
L’incontro con Matilde Bassani risale a tempi abbastanza lontani. Lessi per la
prima volta di lei in una intervista, che rilasciò ad Anna Quarzi alla metà del 1996,
quando nel 2000 mi accingevo a preparare una relazione, supportata da documenti di
prima mano, sul rapporto tra Italo Balbo e la Comunità ebraica ferrarese. Fu indub-
biamente interessante e, per certi versi davvero divertente, leggere con quanto
sens of
humor
, allegria, simpatia, a volte quasi irriverente, questa giovane di quasi 80 anni,
era nata nel 1918, raccontava la propria vita attraverso il regime fascista e quindi la
Resistenza.
Fu un incontro che, per certi versi, cominciò a stimolare un forte interesse non
solo per lo studio del rapporto tra fascismo ed ebrei locali e delle conseguenze della
legislazione razzista, ma anche per figure interessanti, attive e vivaci, intellettual-
mente e umanamente, che nel corso degli anni, avrei visto emergere sempre più nette
dal gruppo di nomi e cognomi di appartenenti alla Comunità, che avevo imparato a
conoscere attraverso le carte e gli elenchi della persecuzione.
Uno tra tutti, Giorgio Bassani, poeta amato sin dall’infanzia, così profondamente
vicino al mio modo di sentire Ferrara, e poi Matilde, sua amica, non cugina, come
erroneamente molti scritti hanno indicato nei decenni, ma anche Laura Finzi, Tina
Ottolenghi, Laura Rossi, tutti personaggi unici, capaci di raccontare storie di grande
sofferenza, quella che il fascismo impose agli israeliti italiani, ma anche di grande
amore per la vita, di allegria, forza, coraggio, capacità di reazione, prima, durante
la persecuzione, dopo, quando la sconfitta del fascismo e della dittatura, nella quale
alcuni appartenenti alla Comunità ebbero parte attiva, e permise finalmente di riotte-
nere il ruolo di cittadini a tutti gli effetti che spettava loro di diritto.
È in questa logica che deve essere inserito il documento mai pubblicato prima
che rintracciai all’Archivio Centrale dello Stato nella seconda metà degli anni 80 e
che nel 1993 inserii nel mio volume sulla RSI e sulla «lunga notte».
1
Nel documento, di parte fascista, come tutti quelli di quel periodo conservati
presso l’ACS, si raccontava la scoperta di un folto gruppo antifascista, un movimento
‘interpartitico’, a Ferrara e a Bologna con propaggini nella Romagna e dell’arresto a
Ferrara, l’11 giugno 1943, di molti suoi esponenti.
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1
A
NTONELLA
G
UARNIERI
,
Ferrara 1943. Dal 25 luglio a Salò. Interpretazione della «lunga
notte»
, Grafis, Bologna 1993, pp. 20-21.
2
Si veda a proposito: ACS, PS, 1943, b. 32, fasc. Ferrara. Movimento sovversivo. Divisione
di Polizia Politica,
Appunto per la divisione affari generali riservati
, 29 giugno 1943, il Capo della
Ebrei a Ferrara 3.indd 313
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