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tiva quanto una metafora dell’esi-
stenza – uno spazio labirintico al
tempo stesso claustrofobico e
aperto verso il vuoto.
Nell’economia generale dell’area
museale, il blocco C dell’ex prigione
si pone come l’elemento architetto-
nico dominante. Tuttavia, il pro-
getto nella sua interezza impedisce
al visitatore di associare la com-
plessa e bimillenaria storia degli
ebrei e dell’ebraismo nella penisola
alla sola Shoah. La biforcazione pro-
dotta dalla doppia entrata all’area
museale e dalla necessità di sce-
gliere immediatamente se seguire
un percorso a destra o a sinistra del
blocco C trasmettono un’eco delle
letali selezioni condotte dalle S.S. al-
l’arrivo nei campi di sterminio. Al
tempo stesso, nessun visitatore
potrà accedere all’edificio prima di
aver percorso un lungo tratto al-
l’aperto, camminando accanto a
cinque cilindri che ne fiancheggiano
ciascun lato e simboleggiano i cin-
que libri del Pentateuco, e prima di
aver visitato per lo meno l’esposi-
zione permanente dedicata alla sto-
ria degli ebrei d’Italia. Solo
dall’edificio adiacente che ospita
quest’ultima si potrà infatti acce-
dere al blocco C, attraverso un
unico, stretto passaggio.
Il blocco C dell’ex prigione si pro-
pone come un’allegoria degli anni
dello sterminio: interrompe la nar-
razione all’interno dell’area esposi-
tiva ma rimane a questa
strettamente collegato. È uno spa-
zio dove si alternano pieni e vuoti,
sprazzi di luce e angoli bui; uno
Carceri (Prisons)
. In Piranesi’s
engravings, the prison is as much
a coercive reality as a metaphor for
existence, a labyrinthian space that
is at the same time claustrophobic
as it is open to the void.
Block C of the ex-jail is the
dominant architectural element of
the museum complex. The project
as a whole prevents the visitor
from associating the complex 2000
years of history of the Jews and
Judaism in Italy only with the
holocaust. The double entrance of
the museum and the necessity for
immediately choosing which path,
to the left or right of block C, is
reminiscent of the lethal selections
made by the S.S. when sorting the
arrivals at the concentration
camps. At the same time, no visitor
may access the building without
having walked past five cylinders
that line the walk which are
representative of the five books of
the Pentateuch, and without
having seen at least the permanent
exhibition dedicated to the history
of the Jewish Italians. It is only
from this building that block C can
be accessed through a single,
narrow corridor.
Block C of the ex-jail is proposed as
an allegory of the years of
genocide; a side trip from the main
exhibition but alongside it. It is a
space in which emptiness and
fullness alternate, streaks of light
and dark angles, a space lacking
unity and coherence. Upon
entering the building, visitors may
not immediately see the way out,