The juxtaposition of the former function
        
        
          of the building under restoration and the
        
        
          new public function as museum which
        
        
          must be overlaid is the real subject of the
        
        
          tender, a competition to construct an
        
        
          architectural gem which is practical and
        
        
          fully functional in terms of meaning.
        
        
          We plan to create “une architecture
        
        
          parlante”, a building that is transparent
        
        
          and open, progeny of our modernity, an
        
        
          expression in a language able to embrace
        
        
          the architectural attributes of the old
        
        
          building while modifying the original
        
        
          message of exclusion and separation.
        
        
          The project begins with the decision to
        
        
          make a new entrance block that will
        
        
          present the new open and welcoming
        
        
          image of the MEIS to the city, to
        
        
          restructure the cell blocks into a building
        
        
          open to the public and restore the façade
        
        
          of block C, giving a contemporary look to
        
        
          the new spacious interior, making it more
        
        
          suitable for hosting exhibitions.
        
        
          La contrapposizione dialettica tra l’antica
        
        
          funzione dell’edificio su cui intervenire e la
        
        
          nuova funzione pubblica di museo che si
        
        
          deve insediare in quell’edificio rappresen-
        
        
          ta il vero tema del concorso, la sfida da vin-
        
        
          cere per costruire un organismo architet-
        
        
          tonico perfettamente funzionante sul pia-
        
        
          no pratico e comunicativo sul piano dei si-
        
        
          gnificati. La nostra ambizione è stata quel-
        
        
          la di realizzare una “architettura parlante”,
        
        
          un edificio trasparente e aperto, figlio del-
        
        
          la nostra modernità, espressione di un lin-
        
        
          guaggio in grado di accogliere i valori ar-
        
        
          chitettonici del vecchio edificio, ma di mo-
        
        
          dificarne l’originario messaggio che parla
        
        
          di esclusione e separazione. Il progetto pre-
        
        
          sentato si fonda sulla decisione di realizzare
        
        
          un nuovo volume di ingresso capace di rap-
        
        
          presentare la nuova immagine del MEIS
        
        
          aperta e accogliente verso la città, di re-
        
        
          staurare il corpo delle celle destinandolo
        
        
          a funzioni di carattere pubblico e di re-
        
        
          staurare le facciate del corpo C, definen-
        
        
          do al contempo una nuova spazialità in-
        
        
          terna, capace di accogliere al meglio la fun-
        
        
          zione espositiva richiesta.