MEIS: architetture per un museo - page 212-213

“Life.” In Hebrew, the word is a short one,
but plural. It is the beginning of
everything, from when God created the
world with a word, to draw life there is a
tree that is neither ornamental nor edible.
A working conversion may be an
opportunity for liberation and regeneration,
even if putting a museum in a jail complex
seems paradoxical, particularly when it is
the Museo Nazionale dell’Ebraismo
Italiano e della Shoah. Jewish history is full
of paradoxes, contradictions and
contrasts: branching and spreading
without being diluted, in lands which
were also areas of conflict, of ongoing
exchange, of cultural contacts. The
concrete image of the jail can be neither
ignored nor erased, because you can’t
fool memory. At the same time, the MEIS
can’t be affected by that picture, because
we can’t tolerate the association of the jail
and the ghetto, criminal-Jew. Integration
is the only road. The project evolves from
this approach, in the attempt to rise above
the strong connotations of the place and
towards the areas new destination as a
museum.
Giorgio Rosental
“Vita” è in ebraico una parola breve, ma
plurale. Sin dal principio di tutto, da
quando cioè il Signore crea il mondo at-
traverso la parola, a disegnare la vita c’è
un albero che non è né ornamentale né
commestibile. Una riconversione funzio-
nale può essere occasione di affranca-
mento e rigenerazione, anche se desti-
nare a museo un complesso carcerario
potrebbe sembrare un paradosso, soprat-
tutto nel caso del Museo Nazionale del-
l’Ebraismo Italiano e della Shoah. La storia
ebraica è densa di paradossi, contraddi-
zioni e contrasti: ramificandosi si è diffusa
senza confondersi, in spazi che sono
anche terreno di confronto, di scambi
continui, di contatti culturali. L’immagine
consolidata del carcere non si può né can-
cellare né ignorare, perché non si può in-
gannare la memoria; allo stesso tempo il
MEIS non può risentire di quell’immagine,
perché non si può tollerare l’associazione
carcere-ghetto, reo-ebreo. L’integrazione
è l’unica strada. Il progetto sviluppa que-
sto approccio, nel tentativo di dare risalto
alla forte connotazione del luogo e alla
nuova destinazione museale.
Giorgio Rosental
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