The setting of the museum within the ex-
        
        
          penitentiary complex, the double
        
        
          surrounding walls which preclude
        
        
          communication, the telegraph pole
        
        
          layout of the jail cells which makes it
        
        
          difficult to connect the various parts of
        
        
          the museum: these are the fundamental
        
        
          challenges to be addressed in the
        
        
          competition.
        
        
          Locating the new entrance building on
        
        
          the interior perimeter of the surrounding
        
        
          walls prevents encumbering the short
        
        
          façade of the jail and opens up the view
        
        
          from the entrance.
        
        
          Restorations on block C respect the layout
        
        
          of the cells and the patrol balcony while
        
        
          dissolving, without negating, the
        
        
          awareness that this was a place of
        
        
          detention.
        
        
          The open space in the exhibition hall aims
        
        
          to beguile the visitor with the sound of
        
        
          running water, the garden of
        
        
          pomegranates, images projected on the
        
        
          glass walls, lit from above by skylights
        
        
          turned towards Jerusalem.
        
        
          Throughout the complex, rapport with
        
        
          the symbol is mysteriously present, but
        
        
          not consciously perceived.
        
        
          La collocazione del museo all’interno del
        
        
          sistema morfologico compiuto del com-
        
        
          plesso ex carcerario, il doppio recinto
        
        
          murario che lo rende difficilmente ad-
        
        
          domesticabile alle esigenze di comunica-
        
        
          bilità, il ruolo obbligato di cerniera di
        
        
          connessione longitudinale del corpo del
        
        
          cellulare carcerario, costituiscono la trama
        
        
          delle sfide del concorso.
        
        
          Allineato sul perimetro interno delle mura
        
        
          di recinzione, il nuovo edificio dell’ingresso
        
        
          libera il fronte corto del carcere e ne per-
        
        
          mette la visione sin dall’ingresso.
        
        
          Gli interventi sul corpo C ne rispettano
        
        
          l’impostazione connotata dal ballatoio di
        
        
          distribuzione delle celle stemperando,
        
        
          senza negare, la sensazione di attraversare
        
        
          un luogo che è stato di detenzione. Lo spa-
        
        
          zio privo di pilastrature della zona esposi-
        
        
          tiva ha il compito di coinvolgere il visitatore
        
        
          grazie allo scorrere dell’acqua, al giardino
        
        
          di melograni, alle immagini proiettate in
        
        
          trasparenza sulla parete vetrata, con l’illu-
        
        
          minazione dall’alto tramite il lucernario ri-
        
        
          volto ad oriente verso Gerusalemme. In
        
        
          tutto l’intervento il rapporto con il simbolo
        
        
          è misteriosamente presente, ma non con-
        
        
          sapevolmente percepibile.