The project aims to create an urban space
able to describe the Jewish Italian way of
life, becoming the means for dialogue
between the now and the historical. To
this end, one of the most powerful signs
is made by cutting an opening into the
double perimeter walls with a long cut on
the horizontal plane about 2.4 m high.
This will give various means of access to
the three different buildings within the
walls. Similarly, a new entrance is made
at the same level of the cut that redirects
light into the hanging part. Meanwhile
block B, of thicker construction, becomes
completely hollowed out to the same
level and substituted, in many parts, with
luminous and transparent materials.
Finally, in block C, the iconic showcase
dedicated to the Holocaust intercepts the
cut, diluting it through a perimeter of
black marble water basins at ground level.
The area surrounded by the three
buildings becomes the quintessential
square, and the new museum finally
overturns those long-held beliefs about
the ghetto.
Il progetto punta a creare uno spazio ur-
bano nel quale sia possibile raccontare la
cultura ebraica italiana, quale termine
medio nel dialogo tra l’esistente e la sto-
ria. In questo senso va uno dei segni più
forti restituiti: l’apertura inferiore della
doppia cinta muraria con un taglio lungo
un piano orizzontale posto a circa 2,40
metri d’altezza, che poi si propaga in
modi diversi a seconda dei tre diversi edi-
fici a cui va incontro. Si ottiene così un
nuovo volume all’entrata, ancorato alla
stessa quota, che accoglie il taglio, de-
viandolo nella leggerezza della sospen-
sione. Mentre l’edificio B, di maggiore re-
sistenza, viene completamente svuotato
alla stessa altezza e sostituito, in tale
parte, con materiali luminosi e traspa-
renti. Infine l’edificio C, dispositivo iconico
dedicato alla Shoah, intercetta il taglio di-
luendolo in un perimetro di vasche d’acqua
a quota zero, rivestite in marmo nero. Lo
spazio circostante i tre edifici diventa lo
spazio pubblico per eccellenza: una
piazza, ove il nascente museo, viene fi-
nalmente a sovvertire il millenario con-
cetto di ghetto.