Per fare interagire gli elementi connotativi
del nuovo Museo – la cultura ebraica in
Italia, il carcere abbandonato, la città di
Ferrara – abbiamo concepito tre grandi
schermi, semplici e leggeri, che trasfigu-
rano la funzione coercitiva dell’ex-carcere
e ne esaltano la scansione, inserendo la
nuova architettura nel tessuto urbanistico
circostante. Questi tre schermi intendono
parlare al visitatore del popolo del libro,
riproducendo brani degli antichi testi; e
assolvono anche a funzioni di organizza-
zione della “macchina” museale.
Al centro del percorso di visita, ancora la
parola e il libro: poggia infatti sui grandi
testi sacri il “flusso identitario”, la grande
installazione multimediale che fa scorrere
con immagini, suoni e filmati la tradi-
zione e l’immaginario ebraici raccon-
tando i temi del viaggio, del cibo,
dell’arte e del sogno. Questo flusso è il
cuore fisico dell’allestimento e il trait
d’union fra il percorso introduttivo al-
l’ebraismo e la sezione storica, che di-
venta nel nostro progetto un viaggio nel
tempo e nello spazio grazie ad una
chiave di lettura topografica.
To integrate the core elements of the new
Museum – Jewish culture in Italy, the
derelict jail, the city of Ferrara – we have
conceived of three broad plan, simple
and light, which transfigure the coercive
function of the ex-jail, emphasizing
change and harmonizing the new
buildings with the surrounding urban
fabric. These three plans will speak to
visitors about the people of the book,
using verses from the ancient scriptures;
and also perform the organizational
functions of the “formal” museum
structure.
At the centre of the museum visit, is the
word and the book. Based on the
Scriptures and the “flow of identity,” this
large multimedia installation uses images,
sound, and films to present Jewish
traditions and stories on the themes of
wandering, food, art and dreams. This
flow is the physical heart of the display,
linking the introductive section on
Judaism to the historical section. Our
project becomes a trip through time and
space thanks to this topographical
approach to interpretation.