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È la comunità ebraica di Ferrara, vista nella luce particolare degli
anni di guerra: una comunità tranquilla e prospera sulla quale
scende insensibilmente, e poi sempre più rapidamente, l’ombra
minacciosa delle persecuzioni naziste.
(…) È Ferrara, la città degli Estensi antica e signorile, sono i suoi
palazzi elegantissimi, le strade silenziose dove arriva il respiro
della campagna vicina. Il paesaggio è anche, e soprattutto, il
giardino dei Finzi-Contini, gli alberi rari fatti piantare da un
nonno ambizioso, la capanna-spogliatoio accanto al tennis, il
muro sbrecciato sul quale si arrampica una ragazza ribelle e,
molti anni dopo, forse un innamorato esigente.
L. B. P.,
Annabella: Rivista di Vita Femminile,
8 aprile 1962
Che succede a Ferrara da quando è stato lanciato sul mercato ita-
liano «Il giardino dei Finzi-Contini» di Giorgio Bassani? A quali
motivi psicologici va attribuita la «piccola rivoluzione» provo-
cata in certi settori della società ferrarese dal successo di questo
romanzo apparentemente autobiografico, destinato a rappresen-
tare il «best seller» del 1962?
(…) A Ferrara si sono formati due schieramenti avversi, forse
inconciliabili; da una parte si considera «Il giardino dei Finzi-
Contini» un capolavoro; dall’altra si sostiene che Bassani, nel
descrivere la società ferrarese del 1937, al tempo delle prime
leggi razziali, ha spinto il proprio realismo fino a «fotografare»
certe persone in modo irriverente per la loro memoria.
Arnaldo Geraldini,
Corriere d’Informazione,
10-11 aprile
1962
La inquietante Micòl non è dunque esistita?
“No – dice la madre dello scrittore – è un personaggio nato
dalla fantasia, concentrato ideale delle donne che mio figlio
Giorgio conobbe ed amò nella giovinezza”.
(…) A Ferrara giungono ogni tanto in treno o in automobile,
curiosi turisti che chiedono di visitare il «Giardino dei Finzi-
Contini» (…).
Arnaldo Geraldini,
Corriere d’Informazione,
11-12 aprile
1962
Giorgio Bassani è ormai uno scrittore tra i più affermati: ogni
suo lavoro è atteso dal pubblico italiano con vivo interesse e la
critica se ne occupa ampiamente su ogni giornale e rivista; a noi
quindi non resta che il piacere di constatare che il Bassani, scrit-
tore ebreo, ha questa volta raggiunto tanto successo con un libro
di contenuto apertamente ebraico.
L.V.,
Israel, Settimanale ebraico
, 19 aprile 1962
Arnaldo Geraldini,
Corriere d’Informazione,
10-11 aprile 1962
Arnaldo Geraldini,
Corriere d’Informazione,
11-12 aprile 1962