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La dotazione della Clinica Oculistica
L’atto di donazione di Max Ascoli all’Arcispedale S. Anna comprendeva,
oltre alla costruzione del padiglione ospedaliero, “
anche tutto l’arreda-
mento necessario per il funzionamento del padiglione stesso, e cioè il mo-
bilio, la biancheria, gli apparecchi oftalmici, lo strumentario chirurgi-
co…
”
[18]
.
Le attrezzature, previste dal capitolato concordato nell’atto di donazione,
prevedevano l’arredamento completo delle stanze dei pazienti: armadi-
guardaroba in legno e letti, comodini, tavolini, poltroncine in ferro lacca-
ti, color avorio. La fornitura includeva, persino, i materassi e coperte di
lana, oltre a quelle miste per la stagione meno fredda e a quelle più leg-
gere per la stagione estiva. Erano, inoltre, previsti metri 1118,70 di tela di
canapa per fare 368 lenzuola; metri 90 per le fodere dei guanciali e me-
tri 346 per le fodere dei materassi
[19]
.
Per l’arredamento della biblioteca del reparto vennero acquistati degli ar-
madi libreria, in legno di noce, come pure un tavolo da 3 metri e delle
sedie
[20]
.
Gli ambulatori vennero attrezzati con scrivanie, sedie e seggiolini, sia in
ferro, sia in legno, tutti laccati color avorio
[21]
. Vennero previste anche
delle panche in ferro, sempre laccate avorio, per le zone di sosta; men-
tre per il refettorio furono acquistati tavoli e sedie, tovaglie e tovaglioli
[22]
.
La zona segreteria venne corredata di armadi a scaffali e scrivanie. Persi-
no i ripostigli furono resi fruibili con scaffali in legno a cinque piani
[23]
.
Se suscitava stupore la cura nei singoli dettagli dell’arredamento dei vari
ambienti della clinica, affinché la struttura fosse adeguata all’accoglienza
e alle necessità dei pazienti, ancora più rilevante fu l’attenzione riservata