L’inusuale approccio della storia
della mentalità è la chiave di let-
tura che l’autrice privilegia nel ri-
costruire i legami di Max Ascoli
con la città di Ferrara.
Nato in una famiglia ebraica ferra-
rese, alla fine dell’Ottocento, la
sua complessa personalità è em-
blematica di quel “quid”, che, co-
munemente, si intende con il ter-
mine “ebraicità”. Il possesso di
un’ampia cultura; una spiccata
abilità all’intraprendenza; il senso
di responsabilità verso se stessi, la
Comunità ed il proprio Paese; la
profonda laicità ed un forte senso
del privato e della famiglia, si co-
niugano con l’originalità di Max
Ascoli, strutturata su una forte coe-
renza ed un imperativo etico di in-
verare nella prassi il suo organico
percorso teoretico.
Costretto, durante il fascismo, ad
espatriare negli Stati Uniti, nel do-
poguerra dona alla città di Ferrara
il Padiglione di oculistica dell’Arci-
spedale S. Anna, come segno
concreto del suo personale contri-
buto alla ricostruzione fisica e poli-
tica del proprio Paese.
La struttura, di una capienza di 72
posti letto, completamente attrez-
zata, dotata di laboratori e di sale
operatorie, di strumenti all’avan-
guardia, prevede come unico vin-
colo, il mantenimento alla destina-
zione d’uso e la titolazione del-
l’edificio in memoria di Adriana
Ascoli, madre di Max.
La storia del padiglione di oculisti-
ca, poco conosciuta in città, offre
all’autrice una nuova occasione
per evidenziare la valenza peda-
gogica della Storia Locale.
Partire dal proprio spazio, cono-
scere il senso ed il valore del pro-
prio luogo, è l’inizio del vero iter di
formazione di un soggetto autenti-
camente libero perché consape-
vole di sé e di ciò che lo circonda.
In copertina:
Foto dell’Arcispedale S. Anna di Ferrara,
1944. Visibili le grandi croci bianche trac-
ciate sul tetto degli edifici perché la zona
non fosse bombardata.
Marisa Chiarion Roncarati
M
AX
A
SCOLI
E
F
ERRARA
Ferrara 2008
M
AX
A
SCOLI E
F
ERRARA
Marisa Chiarion Roncarati
Ferrara 2008
