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Presentazione
Marisa Chiarion Roncarati dà alle stampe questa opera, che attraverso una ri-
cerca storico documentale, in gran parte originale e inedita, mette in luce l’in-
tenso rapporto tra Max Ascoli e la città di Ferrara.
Ricordo che nel corso di una conversazione con l’Autrice, la resi partecipe del
profondo sentimento di riconoscenza mio personale e di coloro che lavorano nel
Padiglione Ascoli, nei confronti del non dimenticato benefattore che volle dona-
re ai ferraresi un reparto oculistico fra i più moderni e funzionali in Italia.
Non le nascosi il senso di scoramento nel dovere assistere nel prossimo futuro al-
la preordinata svendita del Padiglione a fronte di una contestabile politica eco-
nomico-sanitaria.
Se si eccettua un convegno tenutosi a Ferrara nel 1980, Max Ascoli fu apparen-
temente dimenticato da coloro che vedevano erroneamente nella sua convinta e
leale adesione ai principi fondamentali della nazione americana, una contrad-
dizione con il suo passato di intellettuale antifascista.
Del tutto recentemente si è però risvegliato l’interesse per la sua figura:
- è stato pubblicato il lavoro “Un antifascista dimenticato. Max Ascoli fra socia-
lismo e liberalismo” di Alessandra Taiuti, allieva della Prof.ssa Lea Campos
Boralevi dell’Università di Firenze, incentrato sull’interessantissimo epistolario
di Max Ascoli con Carlo Rosselli e Ludovico Ragghianti;
- è dell’ottobre 2008 un Convegno internazionale organizzato a Ferrara dal
Prof. Renato Camurri dal titolo “Max Ascoli: scienziato, antifascista, giornali-
sta (1898-1978);
- infine l’opera storica “Max Ascoli e Ferrara” di Marisa Chiarion Roncarati che
rappresenta un ulteriore arricchimento della conoscenza di questa poliedrica
personalità di ebreo, ferrarese, scienziato, universitario, antifascista, giornali-
sta e filantropo.
Sono veramente lieto di aver suscitato nell’Autrice una iniziale curiosità che è
poi sfociata in una rigorosa e documentata ricerca storica con l’originale obiet-
tivo di approfondire il rapporto tra Max Ascoli e la città di Ferrara.
Ne raccomando la lettura peraltro agevole e coinvolgente a tutti coloro che, fer-
raresi e non, vogliono accostarsi alla comprensione di ciò che Max Ascoli ha
rappresentato in svariati campi di attività, in particolare per i ferraresi e per la
città di Ferrara.
Prof.
Adolfo Sebastiani
Direttore della Clinica Oculistica,“Adriana Ascoli”,
dell’Arcispedale S. Anna di Ferrara