mento cardine di organizzazione, di espansione, e di unificazione ideale e
· operativa che permetterà di risolvere i problemi complessi di un fronte
antifascista in grado di adossarsi la caotica eredità lasciata dal fascismo
sconfitto e assumersi responsabilità di governo nel difficile periodo della ri–
nascita e della ricostruzione.
Il C.L.N. ferrarese, attraverso dure e tragiche prove, più volte decapitato,
privato dei suoi asponenti più audaci e preparati dalla violenza nazi-fascista,
fu organo di direzione politica e militare della lotta di liberazione. Risultato di
aspri contrasti di ordine ideale che solo nell'antifascismo trovarono una
storica possibilità di superamento, il C.L.N. ferrarese contribuì ad elaborare
nel corso della sua attività di governo clandestino, con la collaborazione più
ampia e decentrata di tutte le forze vive della Resistenza operativa, le linee di
una politica di rinnovamento del paese la cui attualità
è
resa più evidente dai
ritardi di sviluppo della società italiana di oggi.
l testi dei C.L.N. ferraresi documentano gli elementi più avanzati di
questa elaborazione nei vari settori della vita civile e dell'organizzazione
sociale. La questione di una nuova democrazia di base, fondata su articolate
forme di potere decentrato, costituisce il nerbo ideologico attorno al quale
si realizza il dibattito sul tema dello stato.ln legame con questa questione
è
visto tutto l'ordinamento civile del paese nei vari settori dell'attività pro–
duttiva e sociale. Dai centri fondamentali della produzione: fabbriche e terre,
alle istituzioni della società civile (istituzioni democratiche, scuole, istituti
culturali, ecc.) ogni componente della vitalità quotidiana del paese fu pro–
gettata come applicazione di questa linea generale di affermazione del me–
todo democratico più ampio, nella negazione del privilegio, della proprietà
assolutista, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Il valore primario della Resistenza, anche ferrarese, oltre che nella lotta
armata per la distruzione di un regime dittatoriale e criminoso, sta in queste
scelte politiche ed ideali che ad oltre trent'anni dalla loro affermazione nel
cuore di una lotta sanguinosa, nutrono ancor oggi il dibattito delle nuove
generazioni insofferenti, a ragion veduta, che non si sia attuato finalmente
il messaggio che i resistenti hanno consegnato al paese a conclusione di una
battaglia condotta spesso col sacrificio dell'esistenza, all'alba di un'epoca
nuova della storia umana. La storia di oggi in cui siamo immersi e di cui
siamo protagonisti, le spalle appesantite dai troppi problemi di ieri irrisolti,
le voci dei combattenti della Resistenza nelle voci delle generazioni che
incalzano ansiose di realizzare compiutamente un inestimabile tempo di
vivere.
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Il sindaco
Radames Costa