PRESENTAZIONE
Una sequenza di immagini, con qualche essenziale documento, che
nella sua schematica oggettività, basta a ricomporre g li elementi di un
dramma senza precedenti nella moderna storia della provincia.
Il sipario si alza sul l'occupazione tedesca nel settembre 1943 alla fine del
periodo monarchico badogl iano seguito al 25 luglio.
Ritornano le immagini dell 'odiato regime mentre sulle piazze ricom–
paiono i tristi figuri del passato.
L 'euforico entusiasmo popolare dei quaranta giorni di libertà si deve
scontrare con un'ancor più dura realtà: la continuazione del confl itto, il
ritorno peggiorato e vendicativo del fascismo , l'occupazione militare nazista,
la guer ra civile.
Con l'occupazione tedesca il fascismo si insedia di nuovo anche a
Ferrara. Il vecchio fascismo agrario ferrarese, per il quale era indubbia–
mente difficile assumere il volto demagogico della "repubblica sociale "·
deve in gran parte cedere le armi a personaggi oscuri , spesso d i impor–
tazione . Freddi e inflessibili esecutori di ordini, emanati dalle centrali del
t radimento e della sottomissione vergognosa allo straniero , attraverso
pattuglie di sgherri -prezzolati, mercenari reclutati fra i tanti giovani disperati
che la guerra s'era lasciato dietro nelle magre contrade della provincia.
È
contro questa livida macchina poliziesca, al servizio del criminale
disegno di guerra nazi-fascista, che viene in crescendo organizzandosi la
Resistenza. Dapprima sotterraneo, e in parte ancora passivo , il movimento si
trasforma ben presto in organizzazione operativa. Dalle nebbie deg li in–
terminabili inverni del 1943-44, prima gruppi sporadici . e isolati po i unità
sempre p iù consistenti e organiche danno vita ad una rete di resistenza atti–
va che si estende su gran parte del territorio provinciale.
Il momento decisivo della svolta verso un 'opposizione attiva di massa al
fascismo
è
rappresentato indubbiamente dall 'uccisione del federale Ghi–
selli n i e da ll'eccidio di rappresaglia del 15 novembre '43 che ne conseguì.
Il lugubre spettacolo del massacro effettuato ai piedi del muretto del
Castello , accompagnato da ancor più drastiche misure di oppressione e d i
persecuzione, sia da parte dei nazisti che dai loro sgherri fascisti , fa com–
prendere rapidamente alla maggioranza della popolazione, in particolare ai
giovani, in quale abisso di abiezione e di rovina stia franando ogn i spe-
ranza in un futuro di pace e di libertà.
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Le azioni si intensificano specialmente in alcuni luoghi della provinc ia,
raggiungendo anche le tane superdifese delle dislocazioni mi litari e polizie–
sche fasciste.
Nel bondesano, nell'argentano, nel codigorese i gruppi partigiani si
moltiplicano e colpiscono con crescente decisione e fermezza i punti
nevralg ici dell'organizzazione nemica. Le valli di Comacchio si popo lano di
insoliti abitanti che, protetti dalle caratteristiche del terreno, possono sten–
dere le fila di un 'organizzazione militare in grado di compromettere se–
riamen te gli obiettivi strategici delle forze di occupazione .
Le carceri si riempiono di antifascisti mentre sulla città si stende sempre
più fitta l'ombra della paura. Paura della rappresaglia fascista e tedesca ,
paura delle bombe alleate che in pochi mesi riducono intieri quartieri a
cumuli di macerie.
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